L’incarnazione terrena del concetto di incompetenza.


“She doesn’t know what she’s fighting for
Like a modern day conquistador
And of course she will protest the war
And even though she’s an idiot”

(Guttermouth – Camp Fire Girl #62)

Sembra incredibile, ma per quanto mi riguarda per me vale sempre la presunzione d’innocenza. Anche quando a commettere qualche misfatto è qualcuno che mi sta profondissimamente sulle palle. Per dire, se qualcuno mi racconta che Berlusconi ha detto qualche cacata, tipo che dopo l’attentato di Macerata ha detto “bisogna rimandare a casa 600.000 migranti”, che è un po’ come dire che dopo uno stupro bisogna incarcerare la quasi totalità delle donne, io penso “ma và, fammi controllare”. Poi vabbé, viene fuori che è vero, ma io il beneficio del dubbio l’ho lasciato, perfino a quel pregiudicato misogino e pagliaccesco di Berlusconi.

Questo per dire che quando ho letto che il programma 2018 del Movimento Cinque Stelle era stato in larga parte copiato non solo da studi e analisi, che ci può stare, ma anche da articoli di giornali (fra cui l’odiatissima Repubblica), voci di Wikipedia, un pezzo di una tesi di laurea, interventi del presidente di AgCom (messo lì da Mario Monti) e interrogazioni parlamentari (di parlamentari del PD), ho pensato “ma dai, saranno i soliti giornalisti che esagerano”. E invece salta fuori che è tutto vero: anche se una parte delle scopiazzature sono state citate in alcune note, il numero di passi copiati brutalmente (e senza virgolettati) è enorme.

Prontissima la difesa di Di Maio: “nessun plagio, si trattava di una caccia al tesoro”.

See the idiot walk
See the idiot talk
See the idiot chalk up
his name on the blackboard”
(The Hives – Walk Idiot Walk)

Lasciatemi prendere un respirone prima di proseguire. Ovviamente chi sostiene il Movimento Cinque Stelle ha tutto il diritto di dire e credere il cazzo che gli pare e sono sicurissimo che sarà già partita la levata di scudi automatica, tipo “era solo un programma provvisorio”, “era scritto su internet quindi è di tutti” o “le fonti c’erano ma erano scritte in piccolo, in cebuano, con inchiostro invisibile, su un foglio segreto chiuso nella tomba di Gianroberto Casaleggio”. Altrettanto ovviamente, però, mi permetterò di dire che chiunque abbia partecipato alla stesura di questa pagliacciata e chiunque sia convinto che questo sia davvero un programma politico degno di questo nome è, ai miei occhi, un buffone di merda.

Perdonate la schiettezza, ma davvero non c’è altro modo per definire chi ha scritto questo appiccicotto senza senso che è stato pubblicato come programma dai cinque stelle. A confronto perfino il programma della Lega sembra, beh, un programma, per quanto infarcito di populismo, razzismo e cazzate assortite.

È questo che hanno imparato in tutti questi anni i “bravi ragazzi a cinque stelle”? Ad aggiungere ad incompetenza e incoerenza anche la disonestà intellettuale, concretizzata in un plagio maldestro e ridicolo?

“Someone flopped a steamer in the gene pool
Now angry mob mentality’s no longer the exception, it’s the rule
And I’m starting to feel a lot like Charlton Heston,
Stranded on a primate planet”

(Nofx – The Idiots are Taking Over)

E sapete cosa mi fa ancora più incazzare? Che molti pentastellati, parafrasando e seguendo il proprio leaderino come i pappagallini ammaestrati quali sono, hanno avuto il coraggio di dire “eh, ma pure i programmi degli altri sono brutti”.
Ma piantatela, imbecilli.
Non solo si tratta di una “difesa” che non è una difesa, ma una fallacia logica delle più comuni (il fatto che esista un’altra cosa fatta male non rende l’oggetto del dibattere meno scritto col culo), ma si tratta anche un’accusa falsa: basta una lettura veloce per vedere che perlomeno i programmi del Partito Democratico, di +Europa e di Liberi e Uguali non contengono né plagi, né passaggi approssimativi o improvvisati, né errori di impaginazione e layout, di cui invece è pieno il “programma” del Movimento. Badate bene, non sto dicendo che quei programmi siano perfetti o che se ne debba condividere il contenuto, ma almeno – almeno! – non sono stati scritti da gente che ha copiato a caso idee altrui e impaginato il tutto sbattendo un mouse contro il monitor di un computer giocattolo.
Signore e signori, Russeau!

Quello pubblicato dai cinque stelle non è un programma elettorale, è l’equivalente politico della strategia difensiva del kakapo*. E questo sarebbe è il meglio che la “gente honesta” è in grado di fare? Questo dovrebbe rappresentare l’alternativa alla “vecchia politica”? Un gruppo di ignoranti che non riesce neanche a scrivere il proprio programma elettorale? Davvero volete votare questi rincoglioniti?

Non sarò certo io a impedirvelo, però perdonatemi, ma continuerò a dire che siete il fan club di un branco di buffoni, senza il minimo timore di poter essere smentito, ché carta canta. E se pensate che però, tutto sommato, quel programma non è male, anzi, è meglio dei programmi degli altri partiti, forse i buffoni siete voi.

Prima o poi dovrete rendervene conto, magari – e sarebbe meglio – prima di provare a mandare al governo l’incarnazione terrena del concetto di incompetenza.

[Benito Karimov]

 

* il kakapo è un pappagallo che, essendo cresciuto in un ambiente privo di minacce, non ha sviluppato nessuna strategia difensiva. Se attaccato, o rimane fermo immobile come un imbecille, o saltella su qualche ramo alto e si butta. Il che è bizzarro, visto che il kakapo non sa volare.

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