Arrivano e fanno come vogliono

Invece di starsene a casa loro a farsi aiutare, aggrediscono un anziano invalido a Pistoia. Identificati attraverso una ripresa.

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Simbolo del reale degrado dell’odierna società, questi loschi personaggi hanno raggiunto le nostre strade e fatto ciò che a un cittadino italiano è evidentemente vietato, e non sto parlando di gettare una cartaccia in un cestino o di non parcheggiare in doppia fila, ma di un’aggressione a un ignaro, indifeso e innocuo anziano. Una persona che è stata giovane, che probabilmente ha partecipato allo sviluppo di questa terra come molti di noi, facendosi i cazzi suoi, e che è riuscito a sopravvivere più a lungo della maggior parte dei suoi avi, traguardo per il quale ha ricevuto trofei come un’enorme prostata e un’anca di poliuretano espanso.

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Questi tizi, che evidentemente sono sfuggiti agli “aiuti a casa loro” che intendevamo portare, hanno fatto mostra della loro cultura atterrando il vecchio italiano. “Tentato furto con strappo”, dicono i carabinieri. Sempre meglio: violenti e incapaci. E no, non venivano da Casa Pound (forse).

Ma a parte incarcerarli, che appare un sistema inefficace e talvolta impossibile per le nostre leggi, come possiamo liberarci di questa gentaglia?

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Ma quando cinque ragazzini non trovano nulla di sbagliato nel compiere una brutalità del genere, di cosa stiamo parlando esattamente? Dell’invasione di negri? Dei danni della marijuana? Della conseguenza dei vaccini “dodecavalenti”? Dell’influenza dell’euromoneta? Qual è il male che affligge i ragazzi italiani?

Come è possibile che i loro genitori temano l’invasione straniera e non l’aggressione nazional popolare? Come hanno fatto a dimenticare di dire ai PROPRI figli: “non si aggrediscono le persone”? Voglio dire, fosse anche solo nel momento in cui stavano insegnando la differenza tra le persone e i negri, avranno dovuto indicare due diverse linee di comportamento, no?

Lo so, al contrario di un pentastellato ho più domande che risposte, e nonostante tutta la mia filosofia non riesco nemmeno a farle essere pro e contro qualcosa allo stesso tempo. Però se dovessi individuare il problema del degrado, sì fortemente percepito, riporterei la saggezza napoletana: la monnezza è negli occhi di chi guarda.

Lo sporco di questa società ci appartiene tanto come nemmeno il gol di Grosso ai mondiali; l’educazione civica è un gradino meno di quella che mi rifilava mio cugino con i suoi distratti “non rompe’ er cazzo”, visto che non riusciamo a passare nemmeno questo concetto basilare. L’esempio che diamo ai più giovani oscilla tra il paraculo e il violento, con una base di sano egoismo fondamentale per la convivenza. O viceversa.
Parassiti con gli occhiali da sole, nella figura migliore. Mangia carogne, dove possibile.

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Alias: faccio il cazzo che voglio.

Ma se insegnate ai vostri figli a mangiare carogne, ricordatevi che di figli vostri ce ne sono un paio, degli altri milioni, e di certo ne incontrerete un branco. È un attimo passare da predatore a preda, e se non sarà un attimo saranno una trentina d’anni, ma alla fine, sarete certamente prede. Carogne.

Sosteniamo la famiglia tradizionale ma l’unica tradizione che abbiamo è quella di avere famiglie di merda. Se consideriamo i giovani il nostro futuro sarà meglio tenersi in forma, perché “sfida al futuro” potrebbe avere un senso diverso da quello che immaginiamo oggi. D’altra parte è il monito dell’adagio chi non ha buona testa, ha buone gambe. Il vecchio, evidentemente, non aveva nessuno dei due.

E sì, quello che mostrate ai vostri figli, lo mostrate a tutti; lo vede il bimbo, il ragazzo, il concittadino, lo vedo io e lo vede lo straniero. Non siamo tutti uguali, ma ci sappiamo adattare.

Se poi siete ottime persone, bravi genitori, e i vostri figli vengono su uno schifo lo stesso, non preoccupatevi, queste parole andranno perse come lacrime nella merda.

[Diego Cerreti]

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