Una montagna di merda

 

Fino a qualche tempo fa mi vantavo di essere un noto lurkatore di gruppi di Facebook. Leggevo tutto, registravo, ne ridevo, ma mai e poi mai un mio commento o una risposta. Lurkavo, appunto.
Poi è successa quella cosa meravigliosa che ogni 5 anni infervora gli animi dei tifosi di calcio di tutto lo stivale: l’avvento delle Elezioni Politiche®.
E con loro l’avvento dei ɟɐsɔısʇı. Gente che ha invaso anche il povero blog di cucina che frequento per imparare la ricetta del baklava che, secondo il loro modesto parere, impedirebbe la corretta fruizione di dolci nostrani come il tiramisù o il salame di cioccolato. Quindi il mio lurkaggio è andato a farsi friggere.

Partiamo dal presupposto che ho provato innanzitutto a ragionarci con questa gente che vive nell’upside down, a dare risposte sensate, a cercare fatti e articoli per specificargli perché il ɟɐsɔısɯo è una cosa stupida e sbagliata.
Al terzo commento ho capito che era come discutere con la carcassa di Harambe.
Quindi, l’idea di fondo, è di linkare questo articolo direttamente a questa gentaglia così da non dovermi più sforzare e perdere tempo in quisquilie improduttive.

Ma andiamo per punti:

1) IL FASCISMO, così come la mafia, È UNA MONTAGNA DI MERDA.
Difatti si assomigliano molto sia per metodi che per modi: l’intimidazione, le minacce, la violenza, la vicinanza alla religione (i mafiosi sono molto religiosi, i fascisti hanno consolidato il loro potere sottoscrivendo i patti lateranensi), l’uso di simboli e riti del passato (dal saluto romano alle antiche forme di rispetto parentale), il ruolo della donna sminuito perché deve essere solo madre e compagna fedele, il rifiuto e l’odio verso l’omosessualità, il culto del leader visto quasi come una divinità.
Quindi sì, il fascismo proprio come la mafia, è una montagna di merda. Così come chi si professa fascista è un coglione.
E no, non sto offendendo nessuno, perché essere fascisti è un reato (art. 4 della legge 20 giugno 1952, n. 645) e insultare un criminale mi sembra quasi doveroso.

2) SÌ, MA ANCHE IL COMUNISMO COME IL FASCISMO…
“Sì ma anche il comunismo” è una obbiezione assolutamente sbagliata per due motivi essenziali.
Il primo è di forma: se dici che il fascismo è come il comunismo e sostieni che il comunismo è una merda, è assiomatico che anche il fascismo lo è. Quindi sì, ti stai dando della merda (a ragione) da solo.
Il secondo è di sostanza: In Italia abbiamo avuto una dittatura fascista al potere, mai nessuna comunista. Il Partito Comunista in Italia tra l’altro è stato un movimento democratico e costituente, al contrario di quello fascista che è stato antidemocratico e anticostituzionale. I comunisti italiani quindi si sono differenziati sicuramente dai cugini bolscevichi e cinesi che hanno abbandonato l’ideologia di base a favore di una dittatura che del proletariato aveva forse solo i baffi.
Tra i crimini del fascismo vorrei ricordare: 500 morti per squadrismo e violenza politica; 42 condannati a morte e 28.000 anni di carcere per “crimini contro il fascismo”; 15.000 inviti “al confino” per dissidenti, con la morte di 177 antifascisti; 10.000 ebrei deportati in lager nazisti (circa 1250 ad Auschwitz dove ne sopravvissero 17); un numero di morti nella seconda guerra mondiale che tra militari e civili sfiora le 600.000 unità, senza contare tutti i morti causati per la scellerata guerra in Etiopia e in Libia.
Tra i crimini della dittatura comunista in Italia ricordiamo: Berlusconi che dal 1994 sbraita cose.

3) MA HA FATTO ANCHE DELLE COSE BUONE…
Certo, anche sotto il regime comunista in Russia è aumentata l’industrializzazione, sono aumentati i posti di lavoro, sono state costruite strade e bonificate paludi. Però NO.
TUTTO QUELLO CHE ACCADE SOTTO UNA DITTATURA È SBAGLIATO, se non c’è un confronto democratico non c’è progresso. Se non c’è la possibilità di contraddire, non può esserci nulla di buono. Tra parentesi il fascismo, così come poi Stalin in URSS, produsse una decisa riduzione dei salari reali dei lavoratori che le elemosine di Stato non compensavano, e la politica di bassi salari tenne l’Italia in una condizione di drammatica povertà.

4) SI MA VOI COMUNISTI…
So che a voi fascisti piace vivere nel passato, però posso giurarvi che a cavallo tra il 1989 e il 1990 fino ad arrivare ad oggi sono cambiate molte cose. Tipo che dopo la caduta del muro di Berlino, il comunismo in Europa è praticamente morto. Che i comunisti duri e puri, almeno in Italia, non superano il 2% di voti. Che il comunismo, così come lo immaginate voi, non esiste più da un pezzo. Tant’è che io non ho mai votato partiti contenenti la falce e il martello in vita mia. Esatto, non state parlando con un comunista. Incredibile eh? Anzi, alle volte ho pure votato dei partiti molto liberali sui temi economici.
In ogni caso ciò che è rimasto sono due differenti valori: di destra e di sinistra, conservatori e democratici per intenderci. Ed è in questi valori che oggi bisognerebbe rispecchiarsi per trovare un partito da votare. Motivo per cui se uno si professa di destra può anche avere il mio rispetto. Se inneggia al fascismo, può andare a fare bunjee jumping altrove.
Vi invito a fare una prova: andate da un conservatore tedesco e ditegli pubblicamente “amo il nazismo fratello camerata”. D’altronde Hitler-chan era il fidanzato premuroso del pelatone che tanto amate, no? Bene, vedrete il conservatore indignarsi, minacciare querele e, se rasato a zero, organizzare segretamente un pestaggio nei vostri confronti (che i viziacci sono duri a morire). Poi andate da un Salvini qualsiasi, fate la stessa cosa e lo vedrete sorridere e darvi delle grosse pacche amichevoli sulla spalla.
Vi rendete conto di quanto siete ridicoli?

5) SE SIETE DEMOCRATICI NON AVETE IL DIRITTO DI CRIMINALIZZARCI.
Sbagliato. Abbiamo il diritto e il dovere costituzionale di farlo. Non tollerare gli intolleranti è un dovere di ogni democratico. Lo dice Popper, lo dice la Costituzione, lo dice pure l’Uomo Ragno.
E se tutto questo non bastasse, se questi 5 punti si riveleranno inutili, alzatevi in piedi e, rivolgendovi al coglione di turno, urlate a gran voce le parole del sommo poeta (di destra) Oscar Giannino:

[Alberto Petrelli]

 

Una risposta a "Una montagna di merda"

  1. 1) check, ovvio ma sempre giusto ribadirlo. Interessante il paragone con la mafia, anche se sia un po’ come comparare un medicinale scaduto a un cattivo gelato: fanno cagare entrambe, non necessariamente nello stesso modo o nella stessa categoria.

    2) faccio la punta al ganzo.
    il cavillo formale è accettabile, mentre l’obiezione sostanziale mi pare una cagata: non è che il partito comunista italiano si sia comportato bene volontariamente, ma solo perché, non gli sono riuscite certe uscite orribili e totalitariste. Non sono mai andati al governo e per fortuna non hanno potuto far entrare l’Italia nel blocco sovietico, dove sarebbe probabilmente stata soggiogata a un sistema totalitarista – ma non per mancanza di tentativi da parte dei comunisti (quelli veri, della prima ora, non i fantasmini di oggi).
    Forse lo scherzetto del Porzus e l’episodio delle foibe (dove sono finiti sottoterra anche italiani, oltre ai fascisti) sono solo i casi peggiori, ma anche oggi io prenderei tutti i giovinastri da centro sociale che oggi menano le spranghe con gaiezza e li interrogherei a fondo sulle differenze sostanziali tra le loro pratiche e quelle dei fascisti.
    Personalmente non me ne frega una sega del substrato ideologico: finché siamo in una democrazia chi mena le mani per far valere le proprie idee è un coglione e non può (non deve?) essere tollerato.
    Se sei democratico e di sinistra – comunista, persino! – non meni le mani, non porti le spranghe ai cortei, non incendi auto, negozi o cassonetti, non fai guerriglia urbana: sennò sì che diventi stronzo uguale ai fascisti, anche se la tua ideologia non ha prodotto totalitarismi in Italia (e – ripeto – non perché non ci abbiano provato).

    3) sottoscrivo fortissimo

    4) azzardo una puntualizzazione: è possibile che i democratici non si oppongono ai conservatori, ma ai non-democratici, quindi ai totalitaristi?
    L’opposizione destra / sinistra è tra conservatori (reazionari) e progressisti – e entrambi gli schieramenti vanno bene in un sistema democratico.
    Invece non devono essere tollerati in nessun caso i totalitarismi, né di destra né di sinistra, per le ragioni sottoscritte fortissimamente al punto 3 (e qualcuno potrebbe farlo presente ai ‘compagni’ che ancora oggi inneggiano alle gioie del regime cinese, o venezuelano, con equilibrismi degni del miglior 1984 https://www.ilpost.it/2018/02/23/potere-al-popolo-venezuela/)

    5) è qui che tutto converge. È in questo punto la ragione per cui, pur polemizzando da bravo rompipalle, sono sostanzialmente d’accordo.

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