“Non lasciare la tavoletta alzata.”.
Una di quelle frasi con cui sentirsi dalla parte del giusto più di un americano con “god bless us”. Un’espressione che come poche altre sintetizza l’arroganza della parzialità e dell’ingiustizia eletta a diritto.
Lasciare la tavoletta alzata è una colpa senza appello, uno stigma del mondo civilizzato, un delitto infantile ed esecrabile al contempo.
Ed è così semplicemente perché lo abbiamo permesso, perché ci siamo abituati, perché ci siamo arresi, lasciando che la ripetizione prevalesse sulla logica.
Qualcosa che oggi ha un suono terribilmente familiare.
Già, perché la tavoletta della tazza ha una sua funzione, che non è quella stigmatizzante attribuitale, bensì quella di rendere più agevole la seduta sulla tazza stessa, ed è ribaltabile per preservarla da eventuali utilizzi che ne metterebbero a rischio l’integrità sanitaria. Il fatto che sia alzata o abbassata è un parametro di riferimento arbitrario, dato dalle persone che ne faranno uso e quindi, con un minimo di buon senso, dall’utilizzo che ne faranno.
E no, non è detto che si utilizzerà più per sedersi.
Come nemmeno sono tanto convinto sia il primo pensiero di una donna che abbia a che fare con dei bagni pubblici misti.
Fermo restando che non è nemmeno bello vivere col pensiero che si possa pisciare sul bordo e lasciarlo sporco perché “tanto poi c’è la tavoletta”, quest’ultima può tranquillamente restare alzata (senza nemmeno impolverarsi) fino al momento dell’effettivo utilizzo, per poi tornare in posizione “di sicurezza”.
In tutto questo, fuori dall’equazione, rimane una parte fondamentale in grado di coprire ogni discorso a riguardo, e non solo: il coperchio.
La cazzo di tazza ha un fottuto coperchio, che è per costituzione la parte di chiusura, posizione di riferimento dell’inutilizzo.
Può aver senso lasciare la tavoletta alzata perché la parte “più pulita” sia preservata e può avere senso lasciare la tavoletta abbassata in una casa di lesbiche, ma la tazza ha un coperchio, e prima di riprendere qualcuno perché non abbassa la tavoletta, siate certi di essere voi i primi a chiudere il coperchio.
Ora immaginate questa come metafora di qualunque motto di giustizia popolare, o popolana, o populista.
E chiudete quel cazzo di coperchio.
Se non volete farlo non fatelo, ma non pretendete che tutti scelgano la strada illogica, o che seguano la stessa vostra illogicità.
[D.C.]
FINALMENTE!! Pensavo di essere l’unico sostenitore del coperchio abbassato vs tavoletta alzata/abbassata. Presupponendo la presenza di suddetto coperchio, che in un bagno può essere omesso perché ahinoi c’è chi piscia per terra e quindi figuriamoci se non lo farebbero sul coperchio, a casa il coperchio chiuso è bello, utile e funzionale. E la questione è giustamente estensibile come metafora: se rompi le palle per la tavoletta, chiudi il coperchio. Grazie, Diego!