Mattarella il Grigio

 

«C’è un golpe in atto!», ha urlato oggi il mio parrucchiere col nome uguale a quello dell’Uomo Tigre – il lottatore, non il caso umano di Sarabanda – mentre una selva di casalinghe dalla nuova messa in piega e con la faccia di chi ha un piccolo dubbio sul significato della parola golpe lo portava in trionfo per il quartiere.
«Non capisci un cazzo! È uno dei diritti del Presidente della Repubblica» ha replicato Johnata, baffuto tossicomane di Lecce, rappresentante degli studenti della Facoltà di Lettere e Filosofia, affacciandosi a petto nudo e in ciabatte dal balcone.
Ora, non che Naoto o Johnata non siano fonti attendibili, ma diciamo che sottovalutano il potere del grigio.

Cioè? Vedo già domandarvi dal basso delle vostre tastiere piene di briciole di biscotti e cenere di sigarette.

Per spiegarmi per bene utilizzerò il metodo Berlusconi.
No, non significa che mentre vi scrivo mi farò fare un pompino da una diciassettenne marocchina, ma più semplicemente che mi approccerò all’argomento come se dovessi spiegarlo a un bambino di 8 anni.

Ci sono due fatti, uno lo chiameremo Bianco, l’altro lo chiameremo Nero.

BIANCO

Giggino e Matteone, dopo mesi di estenuanti trattative, hanno finalmente deciso di fare un po’ di ditoculo un’alleanza per formare quello che gli Honesti chiamano il Governo del Cambiamento™. Visto che da novelli amanti non si son decisi su chi dei due dovesse essere premier (“vai tu”, “no dai, vai prima tu amò”, “no, mi vergogno amò”, etc.), hanno valutato una terza persona, il notissimo Giuseppe Conte, un sosia di Charlie Sheen ma con più puttanate scritte sul curriculum.
Fin qui nulla di strano, eravamo tutti pronti a ricevere finalmente il Reddito di Cittadinanza™ e a ricacciare i negri gli immigrati in mare.
Poi però, quando è stato il momento di presentare i Ministri, quel dittatore schifoso di Mattarella ha posto il veto su Paolo Savona, un noto economista che evidentemente gli sta sui maroni perché gli ha fregato la squinzia oltre che parlare male, a ragione, dell’odiato euro.
Il veto è una mossa (←, →, calcio alto + calcio basso) che il Presidente della Repubblica può fare, che è già stato usato da altri presidenti, ma mai per fini politici o reati di “opinione”.
Da qui lo scazzo: un’escalation di sferzanti stati di Facebook di Matteone, con seguenti mi piace e cuoricini di Giggino, hanno fatto saltare gli accordi perché Mattarella sei uno stronzo dittatore, gli italiani hanno votato noi e tu non capisci un cazzo di politica, di donne e soprattutto di calcio.

NERO

Succede che alle elezioni non vince nessuno, che il partito che ha preso più voti, il movimento 5 Stelle, va a corteggiare praticamente tutti, compreso l’odiato PDmenoL, per formare un governo. Dopo un mese di rimbalzi vari, alla fine si accorda con la Lega Nord , i più fasci di tutti, cercando di convenire su punti programmatici comuni (tra i quali non c’è l’uscita dall’euro – come tra l’altro non c’era nemmeno in campagna elettorale).
Passa un altro mese e mezzo, finalmente avanzano la candidatura di un premier fantoccio, tale Giuseppe Conte, un docente di giurisprudenza semi-sconosciuto, che presenta la sua squadra di governo. Va tutto bene fin quando il Presidente della Repubblica scorge tra i nomi quello di Paolo Savona al Ministero dell’Economia, un arzillo ottantaduenne – il volto giovane del cambiamento insomma- che ha definito la Merkel una nazista e l’euro una merda. Quindi decide, come da art. 92 della Costituzione di dissentire sul personaggio per evitare risvolti economici preoccupanti per il paese. Siccome poi quegli altri sono permalosi come un ferrarese quando parli male della ciupeta, scoppia il finimondo: non vuoi Savona? Allora ci portiamo il pallone a casa e con te non ci giochiamo più Mattarè! 

Il Bianco e il Nero, come potete vedere sono inconciliabili. Ma c’è un però: il Grigio appunto.

Infatti se uno si discosta leggermente dal bianco potrà notare alcune cose.
Tipo: tornare al voto a chi conviene? Due mesi di attesa per realizzare quello che pensavano già tutti il giorno dopo le elezioni: il ritorno ai seggi. Quale migliore occasione allora per rinforzare la propria posizione? Quindi via di volata a passare per vittime della situazione, poveri guitti cui è stato negato addirittura un ministro per scelta politica del presidente della Repubblica. Ora, anche il più indignato di voi capirà bene che sarebbe bastato fare un altro nome, uno qualsiasi, al posto di Savona. Eppure hanno deciso di chiudere la busta e andare avanti. E alle elezioni il pecorone ancora più indignato saprà subito dove apporre una x.

Se invece ci si discosta leggermente dal nero se ne potranno notare altre.
Tipo: dare un segnale all’Europa di volersi distaccare completamente dalla moneta unica farebbe aumentare lo spread a mille, causerebbe il crollo dei mercati e delle esportazioni, senza considerare che se hai un mutuo puoi pure iniziare a spararti in testa. Cercando sempre di spiegare a un bambino di 8 anni: tu giovane italiano sei ripassato alla lira, svalutatissima, e i tuoi debiti sono in euro, non in lire come le altre volte, quindi se continui a svalutare il tuo debito diventerà sempre più grande. Come fai a pagare? Ho idea che il reddito di cittadinanza non basti. Insomma, abbiamo dei paletti da rispettare e non perché ce l’ha detto la Germania, ma perché abbiamo deciso volontariamente di farlo una ventina di anni fa per non finire in bancarotta. Se decidessimo di uscire dall’euro probabilmente ‘sti paletti ce li farebbero salire su per il culo così in profondità che Vlad Tepes al confronto era solo un esperto di stimolatori anali.
Da qui la scelta, magari non condivisibile ma molto saggia, di porre il veto sul nome più antieuropeista in assoluto.

Se infine deciderete di guardare nel mezzo, il Grigio appunto, lì troverete Mattarella, lo stregone che da una parte ha di fatto consegnato in tasca le prossime elezioni alla lega e ai 5 stelle garantendogli più voti e quindi più stabilità, e dall’altra ha salvato un paese che i mercati avrebbero fatto sprofondare in 3-2-1. Se non capite che questa è magia, allora non vi resta che fuggire, sciocchi.

[Alberto Petrelli]

PS: A scanso di equivoci, che il veto di Mattarella sia stato “politico” è una delle tesi del “bianco” tutta da dimostrare: come hanno sottolineato molti costituzionalisti, il Presidente della Repubblica è garante di tutta la Costituzione, quindi anche della parte che prevede il pareggio di bilancio (all’art. 81) e l’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea (all’art. 97)

PPS: Lo spread oggi è salito perché degli idioti ieri in tutte le tv hanno iniziato a parlare di impeachment del Grigio. E siccome “i mercati temono la instabilità”, potete ben capire come abbiano preso all’estero l’ipotesi di un Paese senza Governo pronto a processare il Presidente.

6 risposte a "Mattarella il Grigio"

  1. Come ho già avuto modo di scrivere (con la stessa ironia dell’articolista): l’Italia è una Repubblica fondata sulla Germania. Punto.

    1. No, l’Italia con gli accordi di Maastricht del 1992 ha aderito a quella che sarebbe poi diventata l’Unione Europea, impegnandosi a rispettare determinati parametri economici. Non è che se smetti di rispettarli è colpa della Germania: è come se dicessi che hai smesso di pagare l’affitto perché il capo condomino te lo viene a chiedere ogni mese. Più che altro direi che l’Italia è una Repubblica fondata su imbecilli che puntano al Reddito di Cittadinanza che tanto chissenefrega se tutto va a rotoli.

  2. Concordo con la tua analisi, ma l’art. 97 della Costituzione dice questo:

    I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione.
    Nell’ordinamento degli uffici sono determinate le sfere di competenza, le attribuzioni e le responsabilità proprie dei funzionari.
    Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge.

    1. hai dimenticato la prima parte: Le pubbliche amministrazioni, in coerenza con l’ordinamento dell’Unione europea, assicurano l’equilibrio dei bilanci e la sostenibilità del debito pubblico

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