Di Maio si espone per il progresso: mezz’ora di internet gratis per tutti.
La crisi si fa sentire anche sulle promesse, almeno una volta potevamo sognare un milione di posti di lavoro, adesso possiamo sognare una mezz’ora di internet gratis al giorno.
Sembra un’esca per stanare i benaltristi di ritorno. Eppure, un’idea tanto innocua quanto stupidina, stimola proprio il clitoride del dubbio più profondo: qual è il vostro problema?
Mesi di attesa per un nuovo governo, per una rivoluzione politica da terza repubblica, per l’esplosione di un giustizialismo a 360°, per una demolizione dello status quo e una ricostruzione… be’ la ricostruzione non era garantita, ma lo slancio era sufficiente a portare finalmente davvero l’uomo sulla luna, senza lasciare scie chimiche e cagando bio.
Attualmente però quello che abbiamo avuto è un barca di migranti deviata e…
… Sì, diciamo e qualche promessa elettorale post elezioni: riduzione dei vaccini e una mezz’ora di internet gratuita.
Certamente ha ragione chi sostiene “lasciamoli lavorare” e anche se mi chiedo chi li stia trattenendo, sono certo che quanto visto finora non sia sufficiente per giudicare il governo.
Però a farsi un’idea dei suoi esponenti e dei suoi elettori forse sì.
Ieri ascoltavo alcuni di questi: “le mie priorità sono: la lazio, la fregna, magna’ e gli sbarchi.”.
Come intuirete il soggetto non è abitante di Lampedusa, inoltre ha un posto di lavoro sicuro, non manca di cibo ed è felicemente accoppiato. Certo in Champions dovrà accontentarsi di gufare la Roma, ma a parte questo sembrerebbe sostanzialmente un uomo che abbia raggiunto i propri obiettivi.
Allora gli ho chiesto oltre ciò cos’altro lo preoccupasse: “‘sti vaccini non mi convincono tanto e chissà cosa ci danno da mangiare.”.
A fargli seguito una piccola armata di indignati, preoccupati, e pigri rivoltosi per i quali, sostanzialmente, questa società decadente, questa società dell’ormai, del quasi tutto perduto, del dove siamo andati a finire, deve tutto il proprio disastro ai negri disperati, alla prevenzione di malattie mortali e all’alimentazione alla portata di tutti.
E mi viene il dubbio che non si stia così male come dicono.
Inoltre noto un’indicativa coincidenza tra i temi di campagna elettorale e i problemi della gente reale, come se la lettura della popolazione da parte politica fosse stata davvero profonda, o quella della realtà da parte della popolazione davvero superficiale.
Gli unici aspetti coerenti che invece si evidenziano sono nell’incoerenza tra parole e fatti, che vede tanto il pubblico quanto i suoi rappresentanti inconcludentissimi (fortunatamente) proclamatori, e nell’italianità, quella che tanto vogliamo sentire minacciata quanto sappiamo nessuno potrà mai privarcene, quella italianità che si compone in parti uguali di orgoglio e pigrizia morale, civile e fisica. L’italianità che esalta i risultati ma non vi prende parte, che esulta per gli sportivi ma mangiando carbonara sul divano, che si vanta dei risultati della ricerca ma finanzia la chiesa, che sventola la propria moralità di fronte a gli invasori, mentre affogano.
Allora ve lo chiedo di nuovo, prima di decidere dove sedermi con la mia carbonara, pregando iddio di non avere nulla che fare con i migranti, con i vostri figli e con le loro malattie: davvero, che problema avete?
[D.C.]