29 Giugno 2018. Un’imbarcazione carica di migranti cola a picco al largo delle coste della Libia dopo che un’esplosione ha incendiato il motore del gommone. I corpi di tre neonati vengono ritrovati morti a riva e circa cento persone risultano disperse.
Tutti i giornali riportano la notizia, alcuni pubblicano anche le agghiaccianti foto dei piccoli cadaveri sulla spiaggia. Come da tradizione, i social vengono invasi, oltre che dalle normali manifestazioni di cordoglio e dolore, da una lunga serie di commenti bestiali in cui alcuni subumani gioiscono per la morte dei migranti o gridano come scimmie isteriche al complotto.
Io non voglio parlare di politica, di porti chiusi, di ONG, di truffatori che lucrano sui migranti, di se e quanto la politica influenzi toni, modi e azioni della gente e degli arruffapopoli che fanno campagna elettorale sul dolore: l’hanno già fatto, sicuramente, tanti altri, e l’hanno fatto altrettanto sicuramente meglio di me.
Vorrei invece soffermarmi (di nuovo, in realtà) su un concetto: quali che siano le vostre convinzioni in materia di gestione dei migranti, che siate o meno d’accordo ad accoglierli, che vogliate o meno misure più o meno repressive o tolleranti, gioire per la morte di altri esseri umani, per giunta bambini, è una roba da stronzi senza possibilità di recupero.
Quanto bisogna essere marci dentro anche solo per pensare oscenità del genere? Che cazzo vi è successo? Cosa può portare un essere umano a odiare così tanto un bambino? Come fate a guardarvi allo specchio la mattina? Ad andare a messa, a sorridere ai clienti sul lavoro, a guardare negli occhi i vostri figli, mentre una parte del vostro cervello rachitico urla “meglio, da grandi sarebbero diventato degli spacciatori qui da noi in Italia”? Come fate? Come fate a non farvi schifo al cazzo?
Vi giuro, fate vacillare la mia fede nella non-violenza. Mi fate davvero venire voglia di picchiarvi la testa su uno spigolo finché non esce tutta la merda che avete nel cranio. Non riesco a capire come impostare un minimo dialogo con chi è così carogna, così disumano da gioire per la morte di un bambino. Siete dei sacchi di carne riempiti di bile e vomito, lerci nella mente, incapaci di provare compassione perfino di fronte alla morte di un innocente.
Se l’Italia fosse un essere vivente, voi sareste il rivolo di merda che cola dal culo dopo un attacco di diarrea.
E questo è tutto quello che ho da dirvi, stronzi.
[Marco Valtriani]
Manca l’empatia.
Io non ce la faccio a vedere il corpo di un bimbo morto, fosse anche il figlio di un mafioso o uno stupratore.
Secondo me i rettiliani non ci hanno ancora invaso perchè gli facciamo proprio schifo al cazzo!
Anche senza empatia: basterebbe la compassione, il minimo sindacale di provare pietà per il dolore e la sofferenza altrui.
Bambini o adulti, non è una cosa bella a prescindere. Uno spirito così anestetizzato – a essere buoni – si trova solo in guerra.
Lo ammetto: io ho gioito.
Mi sono anzi fatto un seghino a due dita.
In effetti, gioisco ogni volta che muoiono bambini, persone indifese, scoppiano guerre, si stuprano ragazzine, accadono catastrofi ecologiche, Ligabue annuncia un altro tour.
Perchè il mondo che questa umanità di merda si merita è un mondo in cui succedono tutte queste cose, e specialmente Ligabue.
Gli antichi (id est, mia nonna) la chiamavano iraddiddio.
Ne risulterei avvilito se un mondo in cui c’è gente pronta a votare Salvini fosse un enorme giardino di rose e passerotti e torta di mele.
Un articolo da incorniciare. E da postare ogni volta che sui social ci imbattiamo in simili subumani