“Porto dio, mando lui o vengo anch’io?
Va bene se porto dio? Va bene se porto dio?”
(Roberto “Freak” Antoni – Porto Dio)
Verona si era finora presentata come “la città dell’amore”, non tanto per meriti propri, quanto piuttosto grazie a Shakespeare e al suo provvidenziale ambientare nella città veneta l’immortale opera “Romeo e Giulietta”, storia di due cretini che nel tentativo di ammazzarsi per finta si ammazzano davvero*.
Ma da oggi, grazie alla prode giunta cittadina, Verona si è appropriata di un titolo ancor più altisonante (non è vero), quello di “città a favore della vita”. Perché va bene l’amore, ma dopo devi accollarti le tue responsabilità. Poco importa che quelle “responsabilità” possano essere frutto di un errore, di un contraccettivo che non funziona o di uno stupro, poco importa che proprio la responsabilità potrebbe essere il motivo per cui si ricorre all’IVG, poco importa che ci sia una cazzo di legge faticosamente ottenuta dopo anni di lotte che garantisce un diritto a delle persone: l’untuosa e prevaricatrice morale cattolica si fa strada a colpi di slogan anche nelle amministrazioni, provando a distorcere la realtà e la percezione della gente rispetto a un diritto acquisito.
A favore della vita, ma non della vita delle donne. Coerenza, scànsati, che deve passare il bigottismo.
Ma andiamo con ordine. Come riportato nelle scorse ore dall’associazione Non una di meno, con 21 voti a favore e 6 contro è stata approvata a Verona la famigerata “Mozione 434”. La mozione, presentata da due consiglieri leghisti e da poche ore diventata effettiva, con splendide parole cariche di gioia dichiara ufficialmente Verona “città a favore della vita” e, con altrettanto splendido pragmatismo carico di interessi, di fatto finanzia associazioni cattoliche a scopo di lucro che hanno l’obiettivo di promuovere iniziative contro l’aborto, grazie anche a una sapiente ricerca di fonti attendibili a sostegno delle proprie idee, citando siti autorevolissimi e imparziali come “marciaperlavita.it”, “notizieperlavita.it” e “bastabugie.it” (attenzione, la frase precedente potrebbe contenere del sarcasmo).
C’era un’altra mozione che avrebbe previsto la sepoltura automatica dei feti abortiti anche contro la volontà della donna, ma per fortuna almeno questa non è passata. Medioevo sì, ma con buon gusto.
“Una situazione demografica alquanto preoccupante che spinge il governante a pescare dal cilindro
ed ecco spuntar fuori il ministro alla famiglia: distribuisce premi per chi sforna un’altra figlia!
Anche il cane bianco che continua a sbraitare dal balcone il suo solito sermone contro la contraccezione:
l’aborto e’ da assassini e la Chiesa vuole gente.”
(Punkreas – Falsi preoccupati)
Per fortuna esistono le opposizioni: Carla Padovani, del Pd, si è premurata di farci sapere come la pensa. Esprimendosi a favore della mozione*. Guardiamo per un secondo la sinistra che si allontana, si allontana ancora… ecco, è andata. Ciao, sinistra.
Sinceramente non è che io abbia molto da dire su questa merda. Usare, in barba a scienza e dati statistici, il concetto di “difesa della vita” come grimaldello per cercare di imporre le proprie posizioni (perché la legge 194 prevede la possibilità di scegliere, non obbliga nessuno a fare niente, mentre ciò che promuove l’antiabortismo è un’imposizione secca e dura) è giusto questo: una merda. Uno slogan meschino e intellettualmente disonesto che vorrebbe far passare come “morale” il “diritto” di togliere un diritto a qualcuno. Poco importa che da anni il ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza sia in progressivo calo o che laddove si alzi la percentuale dei ginecologi obiettori si alzi il numero di aborti clandestini: se pratichi l’IVG gesù bambino piange, l’ha detto un tizio vestito di bianco e quindi ci crediamo.
Invece di pensare a come risolvere situazioni di disagio economico e indigenza, che – quelle sì – sono di ostacolo all’idea di crescere un figlio, si pensa che colpevolizzare, vietare, finanziare chi fa terrorismo psicologico contro le donne sia la soluzione. L’ho già detto che è una merda, vero?
“Que no, cuantos muertos en nombre de dios? Que recuerdos de la inquisicion!
Siempre al lado de algun dictator! Ay! La madre de dios!
Cuanto talento, embaucamiento! Y esto es un son para todos los santo y las santas del vaticano !
Es un personaje de ficción, es la mosca cojonera! Profesional embaucador, es la mosca cojonera!”
(Ska-P – La mosca cojonera)
E quale sarebbe, dicevamo, la base su cui si pretende di ostacolare l’accesso a un diritto garantito dalla legge? Studi? Un’analisi approfondita del fenomeno? No, ci mancherebbe. La base è una morale che trae ispirazione da un libro scritto da non si sa chi, rimaneggiato infinite volte, aggiornato da una sapiente selezione di testi (quattro su più di dieci, una bella sfoltita) anch’essi opportunamente tagliuzzati, interpretati e riproposti, come una peperonata troppo pesante, dai nostri amici preti. Gli stessi che, condannando i contraccettivi, hanno preso il problema dell’AIDS in Africa e l’hanno trasformato in un’ecatombe. Gli stessi che sono senza se e senza ma contro omosessualità, eutanasia e divorzio, salvo poi essere pieni di se, di ma, di forse e di sebbene quando uno di loro infila il cazzo in gola a un bambino.
No, ma fidiamoci, sono personcine così ammodino.
Lo so, lo so, non tutti i cattolici sono stronzi, ci mancherebbe. Quelli meno cattolici – ossia che si allontanano da quei dogmi, quelle posizioni retrograde che sono l’ossatura della chiesa cattolica e dei suoi sostenitori più allineati – sono meno peggio, anzi, qui sopra l’abbiamo sempre detto, che la spiritualità di ognuno è una cosa personale su cui nessuno dovrebbe mettere bocca***. A costo di ripetermi, finché non rompi il cazzo e non danneggi gli altri non me ne frega niente se per arrivare alla fine della giornata bevi, fumi, fai yoga, lecchi rospi allucinogeni, ti masturbi guardando video di Young Signorino o preghi un’entità inconoscibile a caso. Ma se usi argomenti illogici per togliere libertà agli altri, io e te siamo nemici.
E non ho nessun obbligo di porgere l’altra guancia, io. Dovrebbero avercelo loro, ma fra il dire e il fare c’è di mezzo Cristo. E una discreta mole di interessi politici e economici, ché anche ‘sta storia di Verona altro non è che un modo per prendere soldi di tutti e darli a pochi, ma cosa ci volete fare: dio agisce per vie misteriose. Quelle degli stronzi, invece, iniziano a diventare parecchio prevedibili e, ahinoi, molto pericolose.
[Benito Karimov]
* No, non sto denigrando Shakespeare, davvero, sto motteggiando un dettaglio della trama di Romeo e Giulietta in modo malizioso, evitate di farmi la punta al cazzo fin dalla prima frase, cristo.
** per completezza, mi segnalano che pur essendo la donna la capogruppo, si trattava di una posizione personale e che il PD si è opposto alla mozione, seppur con l’efficacia e la coesione che lo contraddistingue da mesi.
** Vi aspettavate un’altra battuta sui preti che mettono la bocca su cose che non dovrebbero, vero? Invece no, volevo solo linkare un altro articolo del blog, ossia quello che spiega “perché non riesco ad avere un rapporto sano coi cattolici”.
Mi piace! Condivido molto quello che hai scritto e soprattutto la parte dove sottolinei la libertà di fare ciò che si vuole, basta che questo non impedisca a nessun altro di fare lo stesso. Da donna e da ex domiciliata veronese ti ringrazio per questo articolo e ti invito con piacere al mio blog 🙂
dunque più seghe per tutti! deus vult! ….. anzi no… che sò peccato pure quelle….. vabbhè ok…. lasciamo perde dio….. ce lo chiede l’europa!