La terra dei caconi

La Presidentessa della Commissione Giustizia della Camera, Giulia Sarti, ha denunciato ingiustamente l’ex fidanzato per coprire le proprie finte restituzioni di stipendio al microcredito del M5S.

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Ora si è dimessa dal suo ruolo e sospesa dal movimento.

Una mossa coraggiosa. Non quanto accusare un innocente di furto, ma comunque apprezzabile.

Beato chi crede nella giustizia…

Quando dicevo che nel bene o nel male rimaniamo ancora tutti molto italiani, intendevo esattamente quello che questi ragazzi non perdono occasione di dimostrare, gente ricca d’iniziativa e povera di spirito, capace di tutto pur senza essere capace in niente. Generalmente per tornaconto personale.

Così le porcate da complotto mafioso della vecchia politica si sono impoverite fino a diventare le porcate da ladri di galline del cambiamento. La crisi non risparmia nessuno.

Ma a parte questa involuzione di forma e sostanza, non è cambiato molto nel pensiero furbo alla base della cultura italica. Paghiamo una chiesa che ci si incula i figli, una politica che non ci gestisce e un azzardo che non ci frutta, ma rimaniamo convinti di essere e dover essere i più scaltri del bagonzo.
Per questo ci adoperiamo per rimediare qualcosa, qualsiasi cosa, da un salto di coda alla ASL a uno sconto dal fruttivendolo, dalla multa cancellata al permesso edilizio di straforo, fatto salvo saper gestire eventuali conseguenze impreviste dovute al vivere in un paese che vuole apparire civile a dispetto della propria reale natura; perché come una pessima madre che riprenda i figli per aver detto una parolaccia in pubblico mentre a casa comunica a bestemmie coi rutti, così le punizioni per comportamenti civilmente scorretti cadono come ghigliottine ingiuste e incomprese sul collo dei bambini paraculi che siamo stati, e colpiscono il nostro corpo incredulo e sbraitante di fronte ad altri sessanta milioni di bambini paraculi.

L’eroina della nostra storia, che come quella trattata in Trainspotting ci consegna una certa forma di libertà emotiva, scoperta nell’esercizio della sua furbata di rito, ha reagito scompostamente puntando il dito contro la più vicina vittima possibile. Ma non siamo a scuola e non si tratta di un cartoccetto lanciato, e non è la maestra a scoprire che non è stato il tuo fidanzatino a tirarlo; sembra una cosa sciocca, ma già realizzare questo potrebbe portarci ad evolvere un po’, ad arrivare un giorno a fare i furbi in maniera strutturata, che so, attraverso una rete di complotti in stile mafioso.

Quello sì che sarebbe da terra dei cachi, invece dobbiamo accontentarci di stare in una terra di caconi.

[D.C.]

 

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