Anche cose buone

I deputati 5 Stelle hanno di fatto smesso le restituzioni già parziali di stipendio, approfittando anzi dei rimborsi spese.

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La volgare urlatrice Paola Taverna, degna rappresentante del suo popolo e dei suoi elettori in particolare, ha ottenuto rimborsi per 17.000 Euro di spese telefoniche e 20.000 Euro di benzina in circa cinque anni. Non so bene quali servizi si possano ottenere per 17.000 di spese telefoniche, a meno che non si tratti di azioni di qualche compagnia, ma posso farmi un’idea abbastanza precisa di cosa si possa fare con 20.000 di carburante. Ho anzi molte teorie a riguardo, però tra tutte quelle possibili, sono certo che la paladina dell’onestà e dell’offesa grave agli anche solo presunti disonesti, avrà assecondato quella che vede il reale utilizzo di quella benzina, sufficiente a percorrere metà della strada tra la terra e la luna, dove risiedono i sogni degli italiani.

Quindi tranquilli, ci siamo quasi.

L’ipotesi è confermata dai 15 Euro di richieste per rimborsi di pedaggi autostradali, quindi l’unica spiegazione è che abbia viaggiato verso l’alto, sulla magica autostrada dell’onestà, senza lasciare scie chimiche.

Ovviamente non è l’unica a “gargarozzare” a spese dei contribuenti, né la prima né l’ultima, mi sento di aggiungere. Ma mi piace sempre quando qualcuno che vive di giudizio morale si rivela una sconfinata merda. Mi fa sentire migliore senza alcun impegno, con la semplicità con cui mio zio rassicura mio padre riguardo la soddisfazione data dai figli “Non ammazzano, non rubano, non se drogano, so’ educati, che altro vuoi dai figli?”.

“Che non scrivesse sui Paperi” penserà mio padre, ma tutto sommato può starci. Inoltre né io né i miei cugini siamo Paola Taverna, né nessuno di quei mangiapane a tradimento, parassiti e pericolosi come un Ophiocordyceps unilateralis (sì l’ho dovuto copiaincollare come avrei fatto con il cognome di Emily O’Hara Ratajkowski, quindi merita un click).

Non credo che il Movimento durerà molto, è già diventato parecchio statico, e di una moda rimarrà solo qualcosa, come è stato per i negozi di sigarette elettroniche. Per questo oggi sento persone che fanno schifo come due anni fa ma che sono meno convinte nel difendere i loro indifendibili paladini; ma quelli che ancora lo fanno ricordano ancora “la grande restituzione”, o “la restituzione, almeno qualcosa di meglio di quelli di prima”. Avessero la coscienza di accettare il proprio errore di giudizio si renderebbero conto di quanto salato sia il costo di quel gesto, e non in termini metaforici.

Ma tutto l’interesse gettato al voto con rabbia iniziava e finiva lì, non fregava un cazzo a nessuno di quanto combinassero i politi in quelle stanze lontane e così non frega un cazzo adesso, perché hanno delegato e le scelte sono sempre giuste o sbagliate a seconda di chi le proponga, o giuste E sbagliate, nel caso del Movimento, che concede solo riferimenti schrodingeriani. Finché qualcuno arriverà da dietro puntando il dito sotto il vessillo del “ora tocca a me”.

Un giorno diranno pure di questi “hanno fatto anche cose buone”, e come degli altri prima di loro risponderemo “sì, tipo morire”.

 

[D.C.]

 

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