…Ma stiamo arrivando!

A Pavia treno in ritardo di un’ora per l’intervento di quattro terrapiattisti o, come li chiamiamo noi, fallimenti sociali.

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Quattro persone si sono riunite per uscire dai meandri della rete e trasportare il loro credo nel mondo reale. Una bella storia, piena di passione, vita, coraggio e demenza. Ovviamente un gesto forte contro i poteri forti non si ottiene pagando, quindi i quattro hanno deciso di protestare rifiutandosi di pagare i biglietti del treno su cui viaggiavano, forse in virtù del loro stato di abitanti “indipendenti” del pianeta, o forse in virtù del loro status di minus habens. Sarà la storia a risponderci.

Scherzo, la storia ha risposto un mucchio di tempo fa a questa ed altre domande.

Ad esempio alla candidata leghista Gerarda Russo, che si professa fascista, la storia ha già dato risposta, ma forse non riesce a leggerla, così al rovescio.

La storia ha risposto anche più recentemente ai Craxi, ai Berlusconi e ai Renzi, poi eleggono uno Zingaretti e il giorno dopo è indagato per finanziamento illecito. Evidentemente la storia ha più voglia di avere ragione che di avere seguito.

Così cominciano a scarseggiare gli interlocutori, e anche volendosene sbattere il cazzo inizia ad essere difficile ignorare o anche solo schivare tutta ‘sta merda.

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Se ne parlava tra amici, quando uno di noi ha trovato a fatica parcheggio momentaneo e notturno ad una fermata d’autobus.

– E quale sarebbe la tua giustificazione? “Lo fanno tutti”? E se fossi stato nella Germania degli anni ’30 è questo che avresti fatto?

Ho pensato, in quel momento, che ero contento di aver lasciato quel posto a qualcun altro, andando a parcheggiare in culo e arrivando a piedi, ma ero anche convinto che io nella Germania degli anni ’30, mi sarei allineato al sistema. Non sarei stato un gerarca, forse avrei aiutato qualche cristo, ma certamente non sarei stato un ribelle, non così, non a discapito della mia scarsa vita, non avendo qualcosa da perdere.

– Sì, ho parcheggiato a cazzo, ma so di essere nel torto e sono pronto a pagare per i miei errori.

Minchia, non l’eroe che meritiamo, ma certamente un eroe di cui avremmo davvero bisogno: Super “almeno c’ho una coscienza”.

Questa oggi è la nostra piccola resistenza, oggi ho salvato un ebreo parcheggiando bene anche se non conveniva, oggi un amico si è frapposto tra la ragione e l’inciviltà ammettendo i propri errori; ma il treno della decadenza sta arrivando e carico delle sue deportazioni cerebrali sta per investirci con gran fragore.
E noi siamo qui, dove ci troveranno a cercare parcheggio, a dividere la spazzatura scazzando ogni tanto l’indifferenziata, a pagare qualche multa entro i primi cinque giorni.

[D.C.]

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