Aia Furibonda

Aia Furibonda è il gruppo Facebook del del blog.
Si tratta di un gruppo chiuso in cui si parla di politica, di religione, di società e in generale di qualsiasi cosa ci passi per la testa rispetto a quel che succede nel mondo. Preferibilmente con buonsenso, ironia e ragionevolezza.
Ci si può iscrivere rispondendo a tre brevi domande aperte. Prima di richiedere l’iscrizione in Aia Furibonda è necessario leggere il regolamento affinché l’esperienza nel gruppo sia utile, serena e non termini anzitempo a causa di un calcio nel culo virtuale.

REGOLAMENTO

1. L’Aia non è democratica.

Il gruppo è gestito in modo assolutamente non democratico dagli amministratori, che hanno l’ultima parola su qualsiasi controversia. A differenza della pagina Non Si Sevizia Un Paperino, in cui non abbiamo mai bannato nessuno, nel gruppo si banna e si blocca senza pensarci due volte.
Gli amministratori, che nel gruppo vengono evidenziati da un piccolo scudo accanto al nome, hanno la facoltà di cancellare commenti o post e di sbattere fuori chiunque crei problemi o disagio all’interno del gruppo, a loro insindacabile giudizio. Lo strumento migliore per segnalare contenuti inappropriati agli amministratori è, manco a dirlo, il pulsante “segnala all’amministratore”, che si trova nel menu a destra di ogni post o commento.
Nonostante un amministratore o un moderatore possano comunque vedere i vostri post sul gruppo, bloccare un amministratore o un moderatore è vietato e comporta l’allontanamento dal gruppo.

2. Logica e buonsenso, innanzitutto.

Nel gruppo si parla di politica, fatti di cronaca, religione e fenomeni sociali. Sono argomenti spesso complessi, quindi vi raccomandiamo la massima empatia e apertura mentale, ricordando che si possono esprimere idee di qualsiasi colore, purché educate, motivate e ragionevoli. Cercate di evitare fallacie logiche e, se necessario, fornite dati a supporto delle vostre idee: ricordatevi che l’onere della prova spetta sempre a chi propone una tesi, non a chi ne dubita. Se vedete che in una discussione voi e il vostro interlocutore procedete su binari dialettici non conciliabili, non impuntatevi: prendetene atto e abbandonate educatamente la discussione.

3. Tolleranza zero contro l’intolleranza.

Atteggiamenti apertamente razzisti, omofobi, sessisti e intolleranti in generale saranno trattati con la massima intolleranza. Se a una frase il soggetto (o i soggetti) non possono essere sostituiti liberamente con una declinazione della parola “persona”, probabilmente il contenuto della frase presenta elementi discriminatori di qualche genere: se non opportunamente motivati da contesto e argomentazioni, questi post e commenti verranno cancellati e potrebbero portare all’allontanamento immediato dall’Aia.

4. Le idee si possono discutere, le persone si devono rispettare.

Si possono usare anche espressioni colorite, purché ci si ricordi sempre del principio di cui sopra: insulti, minacce, calunnie o altre cazzate del genere, anche velate o indirette, non sono ammesse. È opportuno ridurre al minimo qualsiasi tecnica dialettica volta a destabilizzare l’interlocutore: un conto è fare una battuta o usare in modo non aggressivo l’ironia, un altro è ricorrere a “cattive pratiche” come il benaltrismo, le domande retoriche non argomentate, gli atteggiamenti passivo-aggressivi, il sarcasmo feroce, l’umorismo fuori luogo. Mancare di rispetto agli altri non è tollerato e comporta, ovviamente, l’espulsione dal gruppo.

5. Empatia über Alles.

Mettetevi sempre nei panni degli altri e cercate di adottare un atteggiamento comprensivo. Leggete cercando di capire il punto di vista altrui, identificate eventuali punti di convergenza, fate delle domande prima di esprimere giudizi, cercate di essere assertivi e propositivi anziché critici (magari in modo distruttivo). Ricordatevi che spesso non sapete nulla del vostro interlocutore, di quello che ha passato e delle sue esperienze di vita.  Se qualcosa vi fa saltare i nervi e pensate che non debba stare nel gruppo, segnalate il contenuto agli amministratori, perché rispondere (magari incazzati e con un insulto in punta di lingua) probabilmente vi farà passare dalla parte del torto. Dall’altro lato, se un argomento vi sta a cuore o vi “infiamma” l’animo, o se qualcosa vi infastidisce, tenetelo (e fatelo) presente chiedendo gentilmente di abbassare i toni.

6. Le parole sono importanti.

Prendetevi tutto il tempo necessario nello scegliere le parole e gli argomenti utili a esprimere al meglio il vostro pensiero in modo da non essere fraintesi. Cercate di essere aperti e di valutare gli argomenti senza pregiudizi, esprimendo le vostre idee nel modo più chiaro possibile, siate pronti a riformulare il vostro pensiero o aggiungere dettagli utili alla sua comprensione se richiesti da qualcuno o se vi sembra che il concetto non sia stato compreso, e partite sempre dal presupposto che potreste essere voi ad essere stati poco chiari, prima di tacciare qualcuno di non aver capito. Se poi vedete che una discussione non “funziona” per divergenze terminologiche o concettuali, prendetene atto e fatelo presente senza diventare aggressivi.

7. Ci piacciono i contenuti significativi

È molto apprezzata la segnalazione di notizie corredate dalla vostra opinione in merito o arricchite da domande e spunti di riflessione, mentre è vietato postare link, immagini o altro senza nessun commento da parte vostra (no, “interessante e “che ne pensate?” non sono sufficienti). Anche se postate qualcosa su cui non avete un’opinione precisa, è sempre meglio esternare prima le vostre riflessioni, in modo da dare un punto di partenza alla discussione.
Se volete postare un contenuto di qualcuno che non condividete (una fake news, il tweet di un populista, un articolo razzista, sessista o omofobo) fate uno screen o usate un servizio come donotlink.it per non regalare visibilità a gente che non vi piace.
Se vedete condivisi contenuti populisti, approssimativi, antiscientifici, apertamente discriminatori o cose così, non innescate una polemica sul fatto che il post regala visibilità a questo o a quello: avvisate gli amministratori o chiedete al thread opener di modificare il post inserendo un link “trattato” con donotlink.it o altri servizi analoghi. Suggerire la buona pratica funziona molto meglio che biasimare la cattiva.
Contenuti di carattere faceto sono apprezzati purché usati con moderazione. Postate pure roba divertente che trovate in giro, ma tenete presente che nell’Aia Furibonda preferiamo l’umorismo che prende in giro dal basso verso l’alto e non il contrario. Postare una battuta (anche feroce o “sbagliata”) per parlarne va bene, deridere le vittime e solidarizzare coi carnefici, soprattutto relativamente a crimini o tragedie (soprattutto recenti), anche no.
Contenuti di tipo personale sono ammessi, ma ricordatevi sempre che se chiedete opinioni su qualcosa che riguarda la vostra vita privata ci sta anche che qualcuna di queste opinioni non vi piaccia: è un gruppo di discussione legato a un blog umoristico e d’opinione, non una comunità di auto aiuto.

8. De gustibus et de opinionibus.

Nella lingua italiana, fatti oggettivi, opinioni personali e gusti si esprimono in modo diverso. Per esprimere un’opinione si usano le seguenti formule: “Per me\secondo me (o equivalenti) + indicativo o condizionale passato” e “Pensare\Credere\Ritenere (o equivalenti) + congiuntivo”. Entrambe  servono a dare un’opinione che si suppone essere supportata da motivazioni o argomenti. Per esprimere il proprio gusto, invece, si usa l’espressione “Mi piace\Non mi piace (o equivalenti) seguita dall’oggetto della vostra delizia o del vostro disgusto. Questa formula comprende tutti i giudizi esclusivamente soggettivi, che non hanno bisogno di “dimostrazioni” o argomenti, perché possono anche esprimere un parere squisitamente personale. Se non usate queste formule, state probabilmente esponendo un fatto o qualcosa di oggettivo (che quindi dovreste essere in grado di dimostrare o supportare con prove concrete e passaggi logici), o almeno questo è quello che sembrerà a chi vi legge. Ricordate altresì che sebbene sia lecito che chiunque abbia un’opinione su un argomento qualsiasi, chi opera, lavora o studia quell’argomento probabilmente avrà strumenti più precisi per valutarlo.

9. La funzione “cerca” è più utile di quel che sembra.

Il gruppo ha una casella di ricerca (solitamente si trova nella colonna sinistra). Prima di postare qualcosa, provate a cercare se esistono già post su quell’argomento e valutate se non sia il caso di commentare un post già esistente anziché farne uno ex-novo: mille discussioni diverse sullo stesso argomento sono dispersive, difficili da seguire e creano confusione. Gli amministratori si riservano il diritto di cancellare le discussioni più recenti o meno commentate su un argomento già presente nella pagina.

10. Scusarsi non è un reato.

Può capitare di incappare in una fallacia, di alzare involontariamente i toni, di fare un repost, di capire male qualcosa, di esprimersi in modo poco chiaro, di malgiudicare qualcuno o qualcosa, di prendere un granchio e anche di insultare qualcuno per sbaglio. In questi e altri casi analoghi, oltre a essere banalmente espressione di buone maniere, scusarsi è sia il modo più educato per chiudere la questione, sia il modo migliore far ripartire il dialogo col piede giusto. Se vi rendete conto di aver commesso qualche errore di valutazione, di aver capito male qualcosa o di aver reagito in modo inappropriato, non c’è niente di meglio che ammettere lo sbaglio, correggere il tiro e proseguire.

Il mancato rispetto delle regole del gruppo può comportare, a seconda della gravità dell’infrazione e a insindacabile giudizio di amministratori e moderatori, un periodo di “silenzio” (ossia la sospensione della possibilità di postare e commentare) per un periodo variabile dalle 12 ore ai 7 giorni, o il blocco e l’allontanamento permanente dal gruppo stesso.

 

Se hai letto e compreso il regolamento e vuoi iscriverti all’Aia Furibonda, clicca qui.