Flash Mob

“La danza in tutte le sue forme, non può essere esclusa da una nobile educazione: danzare con i piedi, con le idee, con le parole, e devo aggiungere che bisogna saper danzare anche col cazzo?”
(F. Nietzsche)

Ganzo, ganzissimo, il flash mob a Roma ispirato a Gangnam Style.
Il video di Gangnam Style non ve lo linko, tanto anche se dite di no l’avete già visto, o almeno avete sentito il pezzo alla radio, oppure vivete su un monte tibetano e quindi non v’arriva nemmeno l’ADSL. Sfigati.
Insomma, ganzo, ganzissimo, davvero, 30.000 persone tutte insieme a battersi per qualcosa in cui credono. Ah, no, quella era la manifestazione degli studenti. Moralisti rompipalle.

Insomma, non so se avete letto delle polemiche, ma pare che al giorno d’oggi non ci si possa divertire per quattro cacosissimi minuti che subito questi intelligentoni ti vengono a rompere le palle che c’era un corteo, una di quelle robe di studenti che urlano, del tutto prive di senso estetico.

Eh sì, perché cavolo se quel protestone non era fuori luogo, lo stesso giorno in cui degli artisti veri si esibivano in perfetto stile Gangnam.Che poi dai, se uno ha già schedulato di ballare come un cretino per quattro minuti non è che si può spostare tutto perché 30.000 sovversivi devono manifestare che il futuro gli sta andando a puttane. Essere superficiale è un mio diritto.

Per fortuna la voce dei flash mobbers si leva alta e autorevole: «Il futuro non ce lo riprendiamo con le manifestazioni», «divertirsi non è un delitto» e «credi davvero che molti di questi giovani in protesta non manifestino solo per saltare la scuola, per fare baccano per le strade, imbrattare i muri?».
Ma la migliore che ho letto rimane: «siete solo invidiosi, fatevi una risata».
Mettete che domani vi svegliate freddi, come avrebbe detto Ruggero De Ceglie.

Evviva il flash mob.
Che tanto le manifestazioni non servono mica a niente.

[M.V.]