Educazione Digitale

Una gradita variazione alla consueta programmazione ad opera di Alessandro Bessi

Da un paio di giorni sta girando una bufala riguardante l’eliminazione delle ore di educazione fisica dal programma didattico delle scuole superiori.

A Stefania Giannini, attuale Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, viene attribuita la seguente dichiarazione: «Entro il 2015 vi saranno dei nuovi tagli all’istruzione, dopo l’ultimo consiglio dei ministri abbiamo deciso di abolire Educazione fisica, l’unica materia all’interno del piano educativo di ogni scuola assolutamente inutile, i ragazzi hanno tutto il pomeriggio per fare sport, 2 ore sono perciò totalmente superflue. Essa ogni anno porta importanti risorse che non possono più essere sostenute a causa di un budget molto limitato, per questo motivo abbiamo deciso che verrà eliminata.»

Una veloce ricerca su Google conferma che si tratta di una notizia inventata di sana pianta: quelle parole non sono mai state pronunciate e Stefania Giannini non si è mai espressa su questo tema. Vale la pena notare come una bufala pensata per turbare i poveri studenti di licei e istituti superiori abbia, in realtà, finito per attirare le ire di chi a scuola ci è andato tanti anni fa.

Qualche esempio, tanto per rendere l’idea.

«tagliamo tagliamo poi spendiamo miliardi per gli aerei da guerra…ma sparatevi!»

«Mussolini l’ha istituita…la repubblica non l’ha tolta e nessuno si è lamentato…perchè in democrazia il potere decisionale è affidato a un pugno di incapaci?…»

«decine di migliaia di professori / insegnanti di educazione fisica dall’anno prossimo disoccupati … e la disoccupazione aumenterà di conseguenza meditate gente meditate»

La maggior parte dei ragazzi ha capito che si trattava una bufala, dimostrando così una maggiore alfabetizzazione e maturità digitale. Rimandati a Settembre, invece, tutti quei digitolesi che si sono avventati con livore contro un provvedimento inesistente, tirando in ballo aerei da guerra e gente che è morta a testa in giù.

Un’ulteriore e deprimente testimonianza che in Italia ci sono ancora troppe persone incapaci di interporre la ragione fra l’istinto di dire una stupidaggine e l’azione di condividerla con la Rete. Questo episodio sembra suggerire che i teenager italiani hanno acquisito la buona abitudine di verificare le fonti da cui provengono le notizie, un fenomeno che fa ben sperare per il futuro dell’informazione e della democrazia, e che meriterebbe di essere approfondito all’interno degli ultimi studi scientifici in tema di disinformazione [1].

[1] Mocanu D., Rossi L., Zhang Q., Karsai M., Quattrociocchi W. (2014), Collective attention in the age of (mis)information.

 

  
[A.B.]

3 risposte a "Educazione Digitale"

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