Gorilla e bambini: vi faccio un disegno.

collodipapero

Oggi è uno di quei giorni in cui mi tocca, mio malgrado, tenere uno dei miei corsi di sostegno ad uso e consumo delle persone più sfortunate.

Lo so, è brutto: l’atteggiamento arrogante, condito dal sussiego e dal vago senso di paternale superiorità che tendo ad assumere, mi fa sentire a disagio, un po’ come se fossi vegano, e non voglio pensare – se dà fastidio a me – a quanta noia può dare a voi.

Abbiate pazienza.

Nozione numero uno. Questo è un bambino di 4 anni.

4anni

È alto circa un metro e pesa suppergiù una quindicina di chili. Per gli standard degli esseri umani è ancora abbastanza goffo e impacciato. In media, ha la capacità di attenzione sufficiente ad ascoltare e capire brevi e semplici racconti, è in grado di collegare immagini e figure uguali, di imparare brevi canzoncine e inizia a capire le differenze fra quantità, distanze e grandezze. Riesce ad esprimere concetti semplici e a fare richieste relative a bisogni più o meno primari, diciamo che più o meno ormai ha imparato a parlare, sebbene i suoi argomenti di conversazione tendano ad essere ancora mortalmente noiosi e il suo comportamento drammaticamente prevedibile. La conquista più importante di un bambino a quest’età è, di norma, smettere di pisciare mentre dorme. Se stai leggendo queste righe, ti ricordo che anche tu sei stato un bambino di 4 anni.

Nozione numero 2. Questo, invece, è un cazzo di gorilla adulto.

gorilla

È alto un metro e settanta e pesa circa centosessanta chili. Per gli standard dei primati è grande e molto forte. È tendenzialmente tranquillo e, per essere un animale, anche abbastanza intelligente. Se si trova nel suo ambiente naturale tende a reagire alle minacce provando prima a spaventare l’avversario, ricorrendo alla violenza solo se necessario, come molti altri animali; nondimeno, essendo un animale, agisce fondamentalmente per istinto ed ha un comportamento che non può essere previsto in modo accurato, dato che non è un bambino di 4 anni, ma un cazzo di gorilla adulto. Se stai leggendo queste righe e non sei un etologo specializzato in ominidi, non hai la più pallida idea di come ragioni un gorilla, e no, non puoi metterti nei suoi panni o pensare che abbia reazioni emotive simili alle tue. Se lo pensi sei un mentecatto, uno squilibrato o Saverio Tommasi. Il disagio è da intendersi in ordine crescente.

Adesso, partiamo dal presupposto che un uomo e un gorilla sono due cose diverse. Il bambino è un essere umano fra nascita e pubertà, un adulto è un essere umano che ha raggiunto la piena maturità: stessa specie, età diverse. Un gorilla no, un gorilla è di un’altra famiglia, lo so che quando emette i suoi grugniti può sembrare Adinolfi ma no, anche se può sembrare strano Adinolfi è ancora un essere umano, seppur venuto male, mentre il gorilla appartiene proprio a un’altra specie.

Per evitare ulteriori incomprensioni, che ho veramente letto cazzate invereconde nell’internet degli ultimi giorni, possiamo riassumere la cosa più o meno così:

mengorilla

Adesso, a meno che non siate dei cazzo di decerebrati in cui l’imbecillità sconfina nell’essere irrimediabilmente una merda, capirete come in caso di bisogno la salvezza di un bambino viene prima di quella di un gorilla. Anche se quando pensate a un bambino vi viene in mente Schifani da piccolo e quando pensate a un gorilla vi viene in mente Magilla. Anche se i genitori del bambino sono testone di cazzo che non riescono a impedire al figlio di scavalcare una recinzione. Anche se gli zoo sono un’inutile crudeltà e, secondo me, dovrebbero essere chiusi tutti. Se vedi un gorilla che trascina un bambino in giro per la gabbia, gli spari. E no, non gli spari un tranquillante, che ci mette un po’ a fare effetto. Tempo in cui il gorilla, già incazzato che vive in gabbia da una vita, si spaventa e usa il bambino come la mazza da baseball di una anger room. Gli spari proprio in testa, perché fra uccidere un gorilla e rischiare di vedere un bambino fatto a pezzi non ci stai a pensare su, fai quello che devi e basta.

Fra parentesi, mentre infuriavano le polemiche sulla morte del gorilla, che in effetti povera bestia non è che avesse chissà quali colpe (possiamo dire che la sua morte sia una diretta conseguenza dell’idiozia dei due incauti genitori che hanno lasciato che il figlio cadesse nel recinto del corpulento ominide, laddove per “corpulento ominide” intendo ancora il gorilla e non Adinolfi), a Roma una ragazza veniva cosparsa di benzina dall’ex fidanzato, che la inseguiva per la strada prima di darle fuoco, uccidendola in modo atroce. La ragazza ha provato a chiedere aiuto a degli automobilisti, ma nessuno si è fermato.

Di questo fatto parleremo nei prossimi giorni, in attesa che la dinamica degli eventi venga svelata in via definitiva dagli inquirenti (anche se la confessione dell’ex-ragazzo lascia spazio a pochi dubbi); nel frattempo vorrei proporre a tutti coloro che si sono scandalizzati fino al buco del culo per la storia del gorilla e hanno fatto spallucce di fronte all’omicidio appena citato e alla brutale indifferenza di chi ha assistito a quella barbarie un’altra comoda infografica;

mengorilla2

Perché boh, davvero oggi mi fate schifo in parecchi e, più che farvi i disegnini, davvero non so cosa dire.

[M.V.]

79 risposte a "Gorilla e bambini: vi faccio un disegno."

  1. Applausi.
    Dovrebbero essere concetti SEMPLICI da capire, ma immagino ci sarà il classico INCAPACE di capire concetti semplici espressi in maniera semplice pure a qui a commentare a caso

  2. uhm. Semplici, ma come accennato nell'”abstract” il tono non è certo dei migliori. In certi momenti vien voglia di parteggaiar epe ril gorilla. A meno che lo scrivente, come invia ad altri, non sia esperto di anestetici veterinari o di etologia animale, questo brano rischia di essere solo uno scriversi addosso per autofigaggine contemplativa.

    1. Lo scrivente è in grado di documentarsi.
      Harambe, il gorilla che si trovava nella gabbia, pesava 180 chili; su di lui il sedativo avrebbe fatto effetto in 5-10 minuti, come ha spiegato Thane Maynard, il direttore dello zoo. Il gorilla, sentendosi colpito, avrebbe potuto innervosirsi e uccidere il bambino anche solo involontariamente.
      Quest’analisi è stato confermata anche da etologi e studiosi di gorilla, come riportato – fra gli altri – dal Time.
      http://time.com/4352001/cincinnati-zoo-gorilla-killed-harambe-boy-toddler/?xid=time_socialflow_twitter
      Al momento dell’intervento il gorilla stava trascinando il bambino in giro per il recinto, col rischio di causargli serie lesioni, anche in questo caso probabilmente in modo involontario. In ogni caso, in queste situazioni si sceglie – e non ci sarebbe neanche da chiedersi perché – di salvaguardare l’incolumità di un altro essere umano.

      Davvero non vedi la differenza fra un’opinione informata e “il gorilla stava solo giocando”, “il gorilla in realtà amava il bambino” e “il gorilla ha fatto bene, doveva morire il bambino”?
      Scusa, domanda sbagliata. Da uno che scrive “in certi momenti vien voglia di parteggaiar epe ril gorilla” non è che potessi aspettarmi un commento migliore.

      1. pfui. Da uno che … non potevo aspettarmi è un vecchio espediente retorico. “Da uno che ama fare l’antipatico non potevo aspettarmi un commento migliore”. Vedo e comprendo la differenza fra le frasi citate, e sono in grado anch’io d’informarmi, nonstante il tuo augusto parere, ma vedo la differenza di stile, come ho detto, che è quella che infastidisce e fa venire a volte voglia di parteggiare per il gorilla (ammetto che l’ho scritto in modo ambiguo e non del tutto chiaro) Non sono certo nazimalista e quello che ho criticato è il modo, non certo la sostanza. Ma perdoni se ho osato.

      2. E quindi, visto il tuo commento, e visti i toni e gli scopi del blog, cosa avrei dovuto risponderti?
        “Oh, cazzo, scusa, non mi ero reso conto che su questo blog ci sono 656 articoli dal tono indisponente, aspetta che avverto la redazione e li correggo tutti”?

      3. direi non solo rischiando…
        da: http://www.debunking.it/2016/05/disinformazione-le-favole-di-saverio-tommasi-il-gorilla-gentile-di-cincinnati/

        >> Il sito Cincinnati.com riporta alcune novità in merito al bambino:
        >> Police confirmed the child was taken to Cincinnati Children’s Hospital Medical Center near the zoo, and was treated for serious injuries that were not considered to be life-threatening.
        >> Cincinnati Zoo President Thane Maynard said the boy crawled through a barrier and fell an estimated 10 to 12 feet into the moat surrounding the habitat. He said the boy was not seriously injured by the fall.
        >> The Cincinnati Fire Department reported in a press release that first responders “witnessed a gorilla who was violently dragging and throwing the child.”

      4. Caro topometallo, TUTTI sono convinti di essere “capaci di informarsi”. Il problema è che solitamente le persone confondono l’informarsi con qualche raffazzonata ricerca con apertura di link a caso allo scopo di confermare i propri pregiudizi.

        Così, per dire.

  3. Concordo anche se vorrei aggiungere che i bambini a 4 anni vedono pirati, sottomarini, sirene e unicorni tutti insieme in una stanza di 3 metri quadri … e se ne fottono del divieto di saltare nella gabbia di una bestia (ben consapevoli della presenza di animali veri in liberta’) 🙂

    1. Certo, forse nell’articolo non è chiarissimo, ma personalmente attribuisco la stragrande maggioranza della colpa di quello che è successo alla negligenza dei genitori del bambino. Forse qualcosa va anche a carico dello zoo, le cui recinzioni sarebbero potute essere un pelo più sicure.

      1. Non concordo 🙂 I genitori non possono essere incolpati (perlopiu’ dopo una tale perdita) per un evento sfortunato quanto naturale. Gli incidenti capitano. Non serve colpevolizzare. Ps. Non capisco l’ossessione per questa notizia. O per i gabinetti dove possono orinare o meno i diversamenti gay. Ah gia’ … distrazione delle masse dai problemi seri …………….. 🙂

      2. Scusa, quale perdita? Per fortuna il bambino se l’è cavata con qualche contusione e qualche graffio.
        Comunque, l’articolo non riguarda la notizia in sé, ma la reazione di una fetta consistente di persone.
        Pensavo fosse chiaro. Forse ‘sta cosa dei disegni dobbiamo implementarla meglio.

    2. I genitori NON possono essere incolpati?
      Cosa sono decerebrati o dementi o privi di qualsiasi cognizione del luogo e dei suoi pericoli? Il bambini ha chiaramente annunciato di volersi intrufolare nella gabbia.

      Tolto questo, siamo accecati dalla notizia di un gorilla che maltratta un bambino prepotente, nato in una famiglia disgraziata che finanzia volontariamente il mondo privo di scrupoli degli zoo, dei circhi o di qualsiasi altra attrazione che includa lo sfruttamento di animali selvatici e/o difficilmente addomesticabili, e non siamo capaci di interessarci alla nostra società, nella quale gli omici efferati stanno diventando accadimenti all’ordine del giorno. Siamo persino incapaci di provare alcun moto di meraviglia.

      1. Ho lavorato per 8 anni per l’immigrazione e in questi anni ne sono morte ben più di settecento. Solo che ora se ne parla. Non facciamo morali inutili, grazie.

  4. Il commento sull’etologia animale e sugli anestetici lo faccio io che un pochino competente lo sono.

    L’infanticidio non è un fenomeno sconosciuto tra i maschi dei grandi primati. Fa parte delle buone abitudini eugenetiche degli animalibravaggente, checché ne dicano gli animalari da salotto che non sanno distinguere fra la giungla e i film Disney. E infatti il gorilla fatto fuori era un maschio – le femmine si erano allontanate dalla scena. Se fosse il bambino fosse stato in mano a una femmina forse (e sottolineo forse) i veterinari avrebbero preso una decisione differente.

    Secondo voi quanto tempo ci mette una siringata di anestetico, anche abbondante, a fare effetto su quell’energumeno da una quintalata e mezza? E quanto ci mette l’energumeno in questione, anche mezzo rincoglionito dall’anestetico, anzi proprio *perché* mezzo rincoglionito dall’anestetico, a finire di giocare a “sfoglia la margherita” con le principali appendici corporee del ragazzino? Ve lo dico io: tra l’energumeno e l’anestetico, vince abbondantemente l’energumeno, in rapidità.

    1. io non capisco: perché è possibile ammazzare il gorilla in un istante con la sicurezza che non abbia neanche un secondo di agonia e non faccia nulla al bambino, mentre per anestetizzarlo ci vuole un sacco di tempo durante il quale potrebbe compiere i gesti più inconsulti?

      1. Sul serio non capisci perchè per fermare immediatamente un qualsiasi animale, un oggetto che ti entra nel cranio a circa tre volte la velocità del suono, spappolandoti il cervello, cioè l’organo preposto alla gestione di qualsiasi cosa in un essere vivente, sia più efficace di una siringa lanciata a bassa velocità, con zero potere di arresto, ma con potere di far girare le balle alla bestia, che se tutto va bene si addormenterà dopo cinque dieci minuti? In pratica, come domandarsi come mai non sia stato convocato il signor Spock, che con la presa vulcaniana avrebbe addormentato il gorilla in meno di un secondo.

      2. Te lo hanno spiegato poco sopra. L’efficacia del tranquillante non è immediata, mentre quella di un proiettile alla base del cranio si. C’è un motivo per cui nei casi di sequestro di persona i cecchini sono armati di fucili e non di cerbottane spara tranquillante.

      3. Perchè per fortuna esistono i proiettili e chi sa sparare con precisione. Ad ogni modo, non si è scelto di sparare in fronte per non far soffrire l’incolpevole gorilla, ma per freddarlo sul colpo e non dargli tempo di reagire, salvando il bambino da qualsiasi ulteriore azione lesiva da parte dell’animale (seppur probabilmente involontaria).

        Non serve molto tempo per anestetizzare un gorilla, se per anestetizzare intendi sparare un dardo anestetico: serve più o meno lo stesso tempo di sparargli un proiettile in fronte. La differenza è che, capirai da solo, un proiettile in fronte fa sopraggiungere la morte molto più velocemente di quanto un anestetico iniettato nel corpo di un gorilla cominci a fare effetto.

      4. se fai l’informatico resta nel tuo recinto che per chi ne capisce un minimo di scienza fai accaponare la pelle co ste domande

      1. Certezze non credo ce ne siano. Ci sono solo “probabilità” e “rischi”. Se l’opzione di uccidere l’animale è quella che minimizza il rischio (e non ci vuole un’analisi quantitativa per capirlo…credo), credo sia l’opzione giusta.

  5. Oh ma questo sito è fantastico! Per l’articolo, certo… vabbè (non per sminuire, ma in fondo dai, certe cose non occorrerebbe neanche stare troppo a spiegarle), ma per i geni che vengono qui a commentare senza capire che l’articolo è scritto proprio perché c’è gente come loro!
    Cioè proprio da segnalarli all’ALI (Associazione Lombrosiana Italiana)

  6. attendo il commento di qualcuno che dica che il bambino ha causato traumi psicologici ai gorilla…

    cmq da padre posso dire che la mano a mio figlio la tengo sempre quando siamo fuori casa, soprattutto in posti dove può chessò, fare un volo di qualche metro dentro la gabbia di un animale grosso, forte e intelligente

  7. Non so se i commenti conteneti domande a proposito della differenza tra una pallottola e una siringa siano seri, ma spero di no.
    Comunque su un punto sono in disaccordo: non credo sia tutta colpa dei genitori. Un bambino può fare un bazzilione di cose lesive nel tempo in cui un comune essere umano estrae un pacchetto di fazzoletti dalla borsa, piuttosto mi sorgono domande sul recinto di sicurezza installato dallo zoo.

    1. Come spesso accade, insieme ai commenti idioti arrivano anche quelli sensati, che fanno riflettere e, all’occorrenza, cambiare opinione. Rimango dell’idea che i genitori si siano, diciamo, distratti un po’ troppo in una struttura in cui l’attenzione dovrebbe raddoppiare (basta una manina tesa e una capra a rovinare una giornata, figuriamoci un gorilla), ma sì, la recinzione aveva sicuramente delle lacune se è stata oltrepassata da un bambino piccolo.

    2. Sono pienamente d’accordo. Da genitore, so quanto i bambini siano capaci di fare danni alla velocità della luce. In un’intera giornata con loro, l’attenzione deve essere altissima e in genere lo è (tanto che spesso lo stress diventa difficile da gestire), ma le distrazioni capitano. Questi genitori stavano per pagare carissima una distrazione normalmente innocua e, sono sicuro, rara. Penso che in questo momento abbiano bisogno di supporto psicologico, non di insulti (se poi gli insulti arrivano perché hanno “ucciso il gorilla” invece che per aver lasciato libero il bambino in un posto pericoloso, ancora meno).

  8. Caro “disegnatore esperto” dei miei coglioni che pensa di trattare tutti da imbecilli,
    Vorrei che tu facessi un bel respiro e cominciassi a mettere i puntini sulle “i”. Nonostante quello che tu hai detto sia fondamentalmente “accettabile” (e nota, non ho usato la parola “vero” ma “accettabile”) quello che la maggior parte degli esseri pensanti e dotati di intelletto e di amore per la natura e per tutte le forme di vita sostengono è il semplice, regolare, ELEMENTARE fatto che gli zoo DEVONO essere aboliti! Chiudere degli animali in spazi angusti per le loro abitudini, costringerli a una cattività che un essere umano PUÒ capire mentre loro semplicemente NON POSSONO capire (questo non credo che ti sia difficile da intendere visto quello che hai scritto con tanta saccenza) porta innegabilmente a dover poi sacrificare forme di vita che possono essere tanto umane (nel caso in cui fosse successo qualcosa al bambino) quanto animali (nel caso in cui si renda necessario abbattere tale animale per difendere il “piccolo” di due essere coglioni umani). Posso assicurarti che ai miei genitori non sarebbe mai successa una cosa del genere perché proprio in quanto UMANI (so che ti esalta questa parola) sono dotati di ragionamento e intelletto quanto questi due DEMENTI dei genitori di questo piccolo ne sono privi. A parte il fatto che, com’è stato ampiamente detto anche da esperti veterinari abituati a casi di emergenza, sedare il gorilla avrebbe potuto risparmiare una un vita di una specie fra l’altro in via di estinzione. Ma poi va anche detto che comunque esistono sedativi con effetto immediato senza la cosiddetta fase 2 accampata da qualche altro saccente come te, dove secondo non so quale esperienza fatta non so bene dove, dopo la sedazione vi è una fase prima del crollo dove l’animale è imprevedibile e potrebbe reagire in qualche modo. Nulla di più falso e idiota! C’è una sedazione che agisce in meno di 2 secondi inibendo il sistema nervoso, quindi niente scatti, niente movimenti inconsulti, niente reazioni di chissà quale tipo!
    Ora, veniamo al discorso più LOGICO di questa faccenda. Nel caso in cui il bimbo fosse caduto nella fossa delle tigri o dei leoni, pochi avrebbero forse detto: “Ohh povero leone!” o “Povera tigre! Aveva già adottato il bambino e non se lo voleva mangiare…” Perché? Perché per antonomasia, i felini feroci sono intrinsecamente pericolosi e quindi abbatterli è senz’altro più giustificato. Ebbene ho usato la parola “pochi” perché in realtà qualcuno che si sarebbe lamentato ci sarebbe stato lo stesso. A parte sicuramente il sottoscritto, anche molti altri animalisti sarebbero sconcertati dall’idea di DOVER abbattere un animale per salvare la vita a un essere umano quando questa situazione di pericolo si va a verificare solo a causa della STUPIDITÀ umana. Se invece di fare tanto i coglioni, gli homo-sapiens-sapiens, i vertici della piramide evolutiva ecc… gli esseri umani lasciassero gli animali nel loro habitat, tutto questo non succederebbe. E quindi anche si fosse trattato di un leone, di una tigre o di qualsiasi altra fiera, IO DICO VERGOGNA!!! DICO VERGOGNA per arrivare a tanto solo perché l’essere umano è uno STRONZO! Perché se non fosse uno STRONZO eviterebbe A MONTE certe situazioni!
    Probabilmente lo sdegno e la rabbia è dovuta a questo!
    Dì la verità, disegnatore-sapiens… a questo non ci eri arrivato, eh?

    1. Gabriele hai tutta la mia stima….il genio saputello la mena tanto su chi ha commentato l’articolo del gorilla e poi lui ci ha fatto un commento alla pari di tutti i commenti stupidi. Avrà una laurea in sonniferologia magari.
      Verrebbe anche da chiedersi per quale assurda ragione il suo commento idiota correlato di disegni idioti sia lecito mentre le opinioni degli altri no (andrebbe ricordato ancora a questo genio che di sonniferi non ne capisce una ceppa di minchia).
      Magari qualcuno da importanza a tutte le vite e non solo a quelle dei suoi simili, ma a questo certi geni saputelli fanno fatica ad arrivarci.

      1. Di impulso, avevo scritto un primo commento pregno di insulti all’ignoranza di chi utilizza il termine “sonnifero” per parlare di dardi tranquillanti. Cosa che evidenzia una totale mancanza di competenza nel merito, ben superiore a quella dell’autore dell’articolo che ha compiuto almeno lo sforzo di informarsi.

        Di fronte ad una simile mancanza di basi la miglior posizione sarebbe quella di rimanere in silenzio o almeno di informarsi. Invece, ad ulteriore riprova del fatto che Eco aveva ragione, ecco un commento di insulti totalmente gratuiti rivolti ad una persona che ha dimostrato un livello di conoscenza superiore a quella del commentatore.

        Figliuolo, cosa ti ha fatto di male la logica?

    2. Oh! Finalmente un commento che evidenzia con chiarezza che non si è nemmeno capito quello che si ha letto! O forse che non si ha nemmeno letto l’intero articolo? Le due cose a volte possono confondersi.

      Tralasciando tutto lo sproloquio iniziale (ed inutile, visto che l’autore ha chiaramente espresso la stessa opinione) sugli zoo, andiamo alle parti succose del commento:

      “posso assicurarti che ai miei genitori […]” no, non puoi assicurarlo. Se vuoi puoi andare a leggerti qualche statistica sugli incidenti domestici e quanti bambini pagano le conseguenze del loro essere piccoli e difficili da controllare http://www.rospa.com/home-safety/advice/child-safety/accidents-to-children/
      Se pensi che a te non sarebbe potuto succedere, sei un ipocrita. Il giovane te era un coglioncello esattamente come il giovane me o qualsiasi altro bambino. E se un bambino ha in mente di fare qualcosa di stupido, non c’è condizione di prevenzione che lo metta al sicuro al 100%. Quindi i tuoi genitori non sono stati (solo) bravi, sono stati (anche) fortunati, come i miei e molti altri.

      Sull’effetto dei dardi tranquillanti, devo dire che hai le idee molto confuse. Io mi sono letto un po’ di documenti dal web, li trovi cercando “chemical capture”, in inglese perché il materiale è di qualità molto migliore. C’è anche una breve guida della “American Humane Association” che spiega in dettaglio quali sono i rischi e i benefici di questo metodo. Leggendola non avrai dubbi sulla necessità di procedere in quel modo.

      Cheers.

    3. La parte in cui ipotizzo che i genitori potessero essere “testone di cazzo che non riescono a impedire al figlio di scavalcare una recinzione” e la parte in cui dico che “gli zoo sono un’inutile crudeltà e, secondo me, dovrebbero essere chiusi tutti” le hai escluse selettivamente mentre leggevi?

      E comunque, cosa cambia? A errore commesso, con un bambino in pericolo, quella tenuta dai soccorritori è la linea col miglior rapporto rischi-benefici per l’essere umano.
      Non lo dico io, lo dicono gli esperti di comportamento dei grandi primati.
      http://news.nationalgeographic.com/2016/05/harambe-gorillas-behaviors-zoos-animals/?utm_source=Facebook&utm_medium=Social&utm_content=link_fb20160531news-gorillas&utm_campaign=Content&sf27583300=1

      Dovevo scrivere “mi spiace tantissimo per il gorilla”? È chiaro che mi spiace per il gorilla, cui – e lo dico chiaramente – non è imputabile alcuna colpa. Come sempre, visto che gli animali non sono “cattivi”, ma agiscono semplicemente per istinto.
      Invece di urlare VERGOGNA a me, prova a leggere con più attenzione, commentatore-sapiens.

  9. Concordo sulla sostanza, ma su due punti sono profondamente in disaccordo.

    1) la colpevolizzazione dei genitori del piccolo: è totalmente inutile, serve solo a sfogare su qualcuno la colpa di quanto successo. Perdere d’occhio un bambino per un attimo è assolutamente umano e pare che i genitori in questione stessero badando a parecchi bambini.

    Più che altro mi farei due domande sulla sicurezza dello zoo se un bambino di soli quattro anni riesce a scavalcare una recinzione senza aiuto.

    2) l’infelice passaggio sugli zoo. No, gli zoo non sono luoghi crudeli e non andrebbero chiusi.
    Il commercio di animali selvatici è vietato da anni e gli animali ospiti degli zoo appartengono sostanzialmente a due categorie.

    – animali nati in cattività
    – animali prelevati dall’ambiente naturale perché a rischio (per vari motivi, come ad esempio habitat compromesso)

    In entrambi i casi queste bestie NON POSSONO essere liberate in natura in linea generale perché non in grado di sopravvivere.

    Inoltre negli zoo si svolgono ricerche, studi, selezioni, ecc… Sono luoghi di scienza e l’essere aperti al pubblico è per lo più un modo di autofinanziarsi e per dare un’opportunità ai visitatori

    1. Ciao Alex, provo a risponderti, perché i due punti che citi sono – nell’economia dell’articolo – quelli trattati in modo più frettoloso.
      1) Come emerso anche da altri commenti, e ragionando a mente ancora più fredda, in effetti viene anche a me da ripensare alla “distribuzione” della colpa. Però rimango dell’idea che se porti tuo figlio allo zoo gli dici di fare attenzione alle recinzioni e lo tieni d’occhio, ben più di quanto tu non faccia in situazioni meno “rischiose” (non che uno zoo sia una zona di guerra, eh, ma nemmeno un playground con le palline). La cosa che ho pensato, sinceramente, è questa: questo è il primo incidente dal 1978 ad oggi al gorilla world. C’è un fossato di 4 metri e mezzo intorno ai gorilla. Devi distrarti *parecchio* perché un bambino scavalchi e finisca dentro, e probabilmente ti sei dimenticato di dirgli che non deve *assolutamente* provare a scavalcare. Per carità, sicuramente si è trattato di una disattenzione, o magari il bambino è particolarmente vivace (ma questo un genitore lo sa), però boh, continua a sfuggirmi come il bambino abbia superato il recinto, attraversato i cespugli e si sia arrampicato oltre un’altra barriera senza che i genitori lo fermassero. (fonte: http://www.people.com/article/zoo-regulations-increased-scrutiny-harambe).
      2) Sicuramente la mia frase era molto “concisa” e fraintendibile, e sono sostanzialmente d’accordo con te (sono anche d’accordo sul mostrare gli animali per autofinanziarsi, purché la finalità primaria rimanga la salvaguardia e\o lo studio); insomma, ovviamente non ce l’ho con i bioparchi o le strutture che hanno finalità scientifiche o necessari alla preservazione di specie animali a rischio, ma con gli zoo “classici” (e ce ne sono ancora parecchi) in cui non dico che gli animali non vengano “trattati bene”, ma vengono comunque tenuti in cattività al solo fine di essere visti dagli uomini per trarne un profitto e in cui la “salvaguardia” è eventualmente un effetto a margine. Capisco che piano piano si vada verso un superamento delle strutture più antiquate in funzione di luoghi con finalità più utili della spettacolarizzazione dell’esotico, ma a quanto mi pare lo zoo di Cincinnati rimane qualcosa di più vicino al vecchio “giardino zoologico” che non a un bioparco la cui finalità sia la salvaguardia e la finalità del gorilla. Questo è quello che ho pensato sulla base di quello che ho letto sulla struttura, ma magari mi sbaglio.

  10. È sempre interessante, per quanto triste, osservare la sequela di commenti indignati di quelli che, forse in preda ad un attacco particolarmente potente di analfabetismo funzionale, non colgono il punto di partenza del post, non riescono a resistere al paladino della giustizia che alberga in loro e commentano invece che andarsene altrove.
    Altro che etologia, qui….
    Ma ciò a parte, letto il bel commento di consuelorogue, volevo aggiungere anche io una piccola considerazione, sicuramente attenuante alle responsabilità dei genitori del bimbo sopravvissuto alla gita tra le mani del primate: io credo che ci sia una grossa responsabilità dello zoo, in questo caso.
    È vero che il genitore deve tenere il figlio sotto controllo, che doveva accorgersi che sta creatura stava scavalcando il recinto, ecc… ma, come dice consuelorogue, chi ha figli di quell’età sa bene che purtroppo non si può essere infallibili nel fare il proprio mestiere di genitore. Soprattutto se, come me per esempio, si ha una creatura di tre anni che riesce a fare seria concorrenza al primate in fatto di imprevedibilità e velocità con cui riesce a mettersi in seri casini.
    Robe che tu, come genitore, spesso ti dici: “ma no non può arrivare a tanto”, e invece cazzo sì ci arriva eccome e va anche oltre!
    Proprio per questo, e non solo per questo, esistono i protocolli di sicurezza, le specifiche, gli standard, e quant’altro è stato organizzato nel nostro mondo moderno per ottenere un livello di sicurezza adeguato.
    E proprio gli americani sono tra quelli che su queste cose, col concetto di “idiot proof”, sono arrivati a livelli tali che ormai è talmente scontato “che sia tutto ok” che nemmeno più ci si pensa.
    E non è che qui da noi sia tanto diverso… Ormai non ci fai neanche più caso, perché “figurati se non ci hanno pensato!”.
    E poi eccoti l’imprevisto.
    Quello che voglio dire, in sostanza, è che se quel bimbo è riuscito ad entrare nel recinto del povero Magilla Gorilla, vuol dire che lo zoo non aveva organizzato condizioni di sicurezza adeguate per ospitare del pubblico di quell’età.
    Io sbaglierò, ma ci vedo almeno un bel fifty-fifty con la distribuzione delle responsabilità.
    Almeno, eh…

    1. Ciao Viviano, su questa questione ti rimando alla mia risposta a Alex Perotti.
      In breve, capisco perfettamente il tuo intervento, ma la dinamica dell’incidente che mi lascia comunque con qualche dubbio (per quanto forse, con gli elementi a disposizione, parlare di 50 e 50 possa risultare un buon compromesso).

      1. Sai cosa? Penso anche che con tutta sta politica sulla sicurezza – giustissima, eh, intendiamoci – alla fine otteniamo anche un effetto collaterale: il rincoglionimento.
        Non dovendo più stare attenti a certi pericoli e/o certe probabilità, disimpariamo il fatto che comunque possano esistere.
        Poi magari mettici che ti stai facendo un qualche selfie… e la frittata è fatta.
        Non dico che sia questo il caso, ma… diciamo che neanche trascuro l’ipotesi, o parte di essa.

  11. la scelta è sempre una scelta dolorosa in questi casi, il gorilla era già morto in quella gabbia, perché un animale che dovrebbe essere altrove e libero, viene rinchiuso in patetiche gabbie per fare il burattino invece di essere il gorilla che vive nelle foreste.

    questa storia mi ricorda KingKong nella quale viveva in un abitat suo, dove indigeni vivono nella sua terra, e finché è stato li, poteva vivere o morire secondo la legge della sua natura, poi arriva l’uomo che vuole cambiare gli scenari portando il gorilla come spettacolo da circo,,, la fine la conoscete, muore, perché noi preserviamo la nostra natura (l’uomo per l’appunto).

    quel bambino nonostante tutto lo ha salvato, facendolo morire da quell’inferno, quel bambino ha dato fine alla sua prigionia, quel bambino non è caduto per caso,,, perché nulla succede a caso.

    ora credo che dovremmo farci una domanda,

    perché continuare a tenere zoo costringendo la natura ad avere mutamenti?

    lasciamo la natura così com’è e non rompiamo i coglioni con falsi moralisti, perché lo zoo è la più grande tortura a cielo aperto, una galera che divora piano piano fino ad uccidere ogni forma di vita.

    che il nostro gorilla possa riposare in pace nella sua nuova LIBERTA’

  12. Adesso, a meno che non siate dei cazzo di decerebrati in cui l’imbecillità sconfina nell’essere irrimediabilmente una merda, capirete come in caso di bisogno la salvezza di un bambino viene prima di quella di un gorilla.

    Psssst… Rimanga fra me e te, ma su 7 miliardi e passa di abitanti, forse, qualcuno (non dico tutti, solo qualcuno, può anche pensarla in maniera diversa).

    Per il resto, l’essere umano (bambino o meno) non è mica tanto più prevedibile del gorilla o di qualsiasi altro animale (non a caso, scientificamente, non siamo altro che animali che si considerano – in piena autonomia – evoluti). Altrimenti facciamo così, in memoria dei due bimbi buttati dall’ottavo piano al Parco Verde, io, appena vedo un tale con un bambino vicino nei pressi di un balcone prendo e gli pianto una palla in fronte, perché per me quello è un imprevedibile pedofilo che sta tentando di eliminare la vittima dei suoi abusi; se vedo due fidanzati litigare prendo e scortico vivo lui, perché è il remake dell’omicidio Varani; se vedo marito e moglie che giocano con la figlia vicino alle altalene mi alzo e do fuoco all’uomo, perché non è altro che un imprevedibile ed insospettabile Parolisi 2.0.

    Ecc… ecc…

    Oh, a me un mondo così piacerebbe pure, eh, ma è perché io sono una merda. L’illuminato autore dell’articolo, invece, sembra voglia erigersi a novello paladino dell’umanità.

    1. Ma è chiaro, Alfredo, che qualcuno la pensa in modo diverso da me.
      È parimenti chiaro che ci sono argomenti su trovo adorabile discutere, soprattutto quando vengono presentate opinioni razionali, informate e utili.

      Ma, per quanto mi riguarda, se qualcuno mi dice che per lui è meglio ammazzare un bambino anziché un gorilla, magari dicendomi “di bambini ce ne sono tanti, di gorilla pochi”, la prima cosa che penso è che sia uno squilibrato. Lo immagino mentre lascia morire la fidanzata sbranata da un rottweiler perché in Italia le persone sono 60 milioni e i cani meno di 7 milioni, sai, è un discorso di numeri. O, più realisticamente, me lo immagino che per non investire un cane sterza e investe una persona. E per me questo è malato. Poi per carità, sarà tutto animalismo da salotto, che cazzo ne so. Però mi sale la bile e scrivo.

      Se qualcuno vuol farmi credere che una pseudoscienza funziona, ma non c’è nessuna evidenza di tale funzionamento, per me quella non è un’opinione: è una cazzata. Uno po’ come dire che un essere umano è imprevedibile più o meno come un gorilla, come se le due cose fossero paragonabili.

      Gli esempi che porti sono assurdi proprio perché assurdo è il paragone. Immagino tu stessi cercando di fare una sorta di iperbole, ma mi sfugge la consequenzialità delle tue affermazioni: il gorilla è stato ucciso perché aveva già iniziato a fare male al bambino e non intervenire o intervenire blandamente avrebbe messo il piccolo in pericolo. Nessuno nega che ci siano stati errori (genitori distratti, bambino iperattivo, recinzione insufficiente, non ha importanza) né che il gorilla sia la vittima ultima della vicenda, ma in quella situazione non c’è neanche da chiedersi se sia meglio salvare la vita di un altro essere umano o di un gorilla.
      Poi si può discutere sull’inutilità degli zoo, su multe o pene da riservare alla struttura o ai genitori del bambino, ma è un discorso successivo.

      Tutto qui.
      Se sei d’accordo, non ho capito di che stiamo parlando.
      Se non sei d’accordo, invece, sticazzi. Solo, guida lontano da me e dal cane del mio vicino, che è un bravissimo cane ma tengo più a me che a lui e non vorrei che tu ti trovassi a dover scegliere.

      1. Gli esempi che porti sono assurdi proprio perché assurdo è il paragone.

        Ma anche no. A meno che tu non consideri il bambino ammazzato dal gorilla più importante di quello ammazzato dal pedofilo. Quindi se dobbiamo agire preventivamente nel caso del bimbo che rischia di essere spappolato dallo scimmione, allora dobbiamo agire preventivamente anche nel caso di quello che rischia di essere buttato di sotto dal pedofilo. Poi io sono pro pena di morte e parlo di esecuzione sommaria, se a te fa impressione pensare di uccidere un essere umano puoi sostituire il presunto pedofilo morto con un presunto pedofilo incarcerato, ma ugualmente ti sembrerebbe normale arrestare chiunque si trovi in compagnia di un bambino nei pressi di un balcone? Stesso discorso per gli altri esempi. Perché se lo scopo è la tutela preventiva del bambino/indifeso di turno arriviamo esattamente a quello. Pochi cazzi, non puoi prevedere il comportamento del gorilla, come non puoi prevedere il comportamento del tizio di turno che per farsi qualche scopata extra matrimoniale in santa pace massacra la moglie, ma questo giustifica la custodia cautelare per chiunque abbia voglia di contrarre matrimonio?

        Se poi il discorso è sticazzi, tanto è solo un gorilla morto, beh, perde senso tutto il pistolotto sull’importanza di proteggere un bambino dai rischi.

  13. è impressionante vedere come il web trasformi in pochi giorni gente che fino a ieri faceva l’opinionista riguardo gare di salto in lungo tra cavallette, e oggi in appassionati etologi esperti di etica e morale. Siete buffi come l’espressione del muso di un cane mentre caga. State zitti. Il silenzio vi evita di passare da ridicoli saccenti snob con la puzzetta sotto il naso

  14. Certo che a citare certi personaggi e certa indifferenza che importa solo quando i media hanno da ravanare nella notizia, il tuo schifo è comprensibile, quasi un effetto collaterale di quando assumi un qualsiasi farmaco. Aggravante senza attenuanti nemmeno generiche è che altri di simile genie siano apparsi, come il fulmine tenea dietro al baleno, con commenti tali da dimostrare che neanche facendo il disegnino riescono a capire. Proviamo con il gioco dei mimi?

  15. Bel delirio però, la questione mi sembra abbastanza semplice:
    – C’è un gorilla in una gabbia, messo li’ per divertire noantri
    – Qualcuno di noantri, particolarmente rincoglionito non sta attento alla propria prole
    – Il gorilla viene freddato, perchè è meglio salvar la prole di un rincoglionito, che però fa parte de noantri, che non un gorilla messo li’ per il nostro gaudio.
    Tutto molto semplice, la questione dove sta?
    Di base l’unico ad essersela presa nel culo è il gorilla, prima internato, poi mazziato, dio lo abbia in gloria.
    A noi decidere se sia un evento sensato, per me non lo è.

  16. Mi viene anche in mente che lo Zoo di Cincinnati forse dovrebbe prevedere barriere a prova di bimbo??
    Cioè, spiego per i non capenti:
    Tu sei uno Zoo.
    Tu devi provvedere all’abitat degli animali.
    Tu devi provvedere a mettere in sicurezza lo Zoo, di modo che i bambini di 4 anni NON riescano a scavalcare le barriere.
    Un bambino di 4 anni non è nè genio dell’architettura nè esperto di parcour. Entra dove trova un buco, passa dove c’è un apertura, tu DEVI prevedere.
    Il Gorilla, per la cui morte mi piange in cuore, purtroppo non vale la vita di un bambino di 4 anni che è caduto nel recinto della grande scimmia perche te, Zoo, non sei stato in grado di metterlo in sicurezza. Olè.

  17. un gorilla non è un ominide, è un primate. e anche tu hai fatto una serie di considerazioni sul presunto comportamento del gorilla eventualmente sedato senza essere un etologo. considerazioni prese pari pari da articoli e dissertazioni sul tema qui sul web. ora, capisco che il tuo lavoro qui sia scrivere pezzi sarcastici, e di solito li apprezzo, ma potevi ottenere lo stesso risultato senza esporti tanto. sei in grado di documentarti fino a un certo punto. peccato.

    1. Un gorilla è sia un primate (ordine) che un ominide (famiglia). Si tratta di biologia da scuole medie.
      Io ho fatto considerazioni riprese da etologi e veterinari verificando le fonti. Chiaramente “ti documenti fino a un certo punto”, è normale. Se non è possibile parlare usando documentazioni basate su fonti attendibili o divulgatori seri (e quindi sia competenti che comprensibili), allora non è possibile parlare di niente.
      Non ho nessun risultato da raggiungere se non dire la mia, far incazzare qualcuno e far magari sorridere altri, e né io né gli altri Paperi abbiamo la pretesa di fare satira, ci mancherebbe. Siamo solo un pugno di disadattati che scrivono cosa pensano, cercando di far poggiare le proprie opinioni su dei fatti. Tutto qui.

  18. Grazie.

    Mi permetto di aggiungere una postilla. Per avere una vaga idea di cosa possa fare un gorilla di 400 libbre ad un bimbo di 4 anni, possiamo ricordare il piccolo Travis, scimpanzé addomesticato di 20″ libbre che ha strappato (sì, strappato) mani e faccia (sì, la faccia. Tutta.) ad un’amica della famiglia che amorevolmente lo aveva cresciuto e lo accudiva come fosse un peluche.

    1. È quello di cui esiste la telefonata al 911 da parte di un (o una, non ricordo) testimone che descrive l’accaduto nel momento esatto in cui accade, vero?

      1. Esatto.

        A chiamare fu la sua padrona, dopo che aveva cercato inutilmente di fermarlo dandogli alcune coltellate.

        Ah, la signora all’animale aveva dato, qualche ora prima, dello Xanax (su ricetta del veterinario).

        Una storia allucinante.

  19. Qui i colpevoli sono i genitori c’è poco da dire, gli auguro solo di essere in un mare di merda, cosi tanta da avercene fino a che crepano, per il danno arrecato e per la loro totale negligenza.

    1. Deh, MV, la pazienza che devi avere. Post (ottimo) su “opinionisti disinformati”. 99% dei commenti: opinioni su cosa avrebbero dovuto fare invece che sparare (anche se, pora bestia, e genitori cazzoni, aggiungo gia’ che ci sono….). Mi fanno schiantare le grandi aggiunte di contenuti. TIpo la paela “Nulla di più falso e idiota! C’è una sedazione che agisce in meno di 2 secondi inibendo il sistema nervoso, quindi niente scatti, niente movimenti inconsulti, niente reazioni di chissà quale tipo!” . Si? Possiamo sapere come si chiama? E se, ipotizziamo che esista davvero, lo Zoo non l avesse avuta in dotazione? Pensa che scena: <>

  20. Pingback: Fiori d'Uranio

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