La perizia riguardo la morte di Cucchi suggerisce che le ferite riportate potrebbero in qualche modo aver influito sulla sua condizione di essere non più tanto vivo.

Mi fa schifo affrontare questo argomento, fa schifo che lo faccia io, ma ancor di più fa schifo che questo caso esista. Eppure è così, un dato inoppugnabile come la morte stessa del giovane e come le ferite da lui riportate. Un pelino meno inoppugnabile la perizia riguardo le cause della morte: perché se da una parte si confermano le determinanti lesioni, dall’altra “non si esclude” che la causa della morte possa essere stata qualcosa d’altro che il massacro subìto: un imprevedibile attacco epilettico, una condizione preesistente o uno tsubo colpito da Kenshiro tre giorni prima.

Ovviamente questo ha offerto la sponda ai difensori dei carnefici, che hanno spostato il peso della ragione portandolo da implausibile a praticamente ovvio, passando per le “s” di Maurizio Costanzo e superando persino la dignità di Bruno Vespa.

Ovviamente l’attenzione dei media, e più dei social media, e più più del pubblico, è stata attratta da questa deviazione come una ragazza da un messaggio della ex sul telefono del partner. Ora non esiste altro.

Fortunatamente pare che, mentre il cadavere di Stefano gira su sé stesso più spesso di quanto un romanista parli di Totti, tra le fila del foro ci siano ancora professionalità in grado di intendere un testo scritto, alla faccia delle pance borbottanti di complottisti, controcomplottisti e tifosi di Raul.

Ora, a meno che non si indica un sondaggio per decidere se il ragazzo sia morto di cause naturali, pestaggio, sfiga, richiamo di Cthulhu, tocco di satana, ISIS o trasmigrazione attraverso Satori, il tribunale farà la sua parte. Perché noi, per fortuna o purtroppo, non sappiamo tutto, nonostante quel che ci suggeriscono i poster motivazionali, e dobbiamo fidarci e affidarci a chi dei casi specifici s’interessa tanto da farne una professione, e tra questi non c’è l’opinionista di facebook né Kenshiro.

Che poi io non lo so, ma se fosse… dannato Ken.

[D.C.]