Obiedisco!

“Ed è così che si concretizza lo splendore del libero arbitrio: con la fede cieca e l’obbedienza assoluta.
(F. Forgione)
Doveva essere una battaglia dura, quella per i finanziamenti pubblici alle scuole private a Bologna, ma poi per fortuna Prodi si è schierato apertamente dalla parte di chi voleva sovvenzionare le scuole dei preti (direi “private”, ma effettivamente sono quasi tutte dei preti, per cui passatemi il termine anche se è scurrile), permettendo la vittoria non dico della ragione, non dico della ragionevolezza, ma almeno del buon senso.
Potrei a questo punto prendere per il culo la sovrannaturale abilità del PD nel prendere posizioni perdenti in merito a questioni come, per esempio, la totalità delle cose sul pianeta, ma purtroppo per ogni notizia buona ce n’è una cattiva: è abbastanza recente la pubblicazione dei dati sull’obiezione di coscienza dei medici italiani, che pare abbia raggiunto quasi il 70% su scala nazionale, con picche oltre l’80% in diverse regioni del sud. Cosa vuol dire oltre l’80%? Che se la ragazza incinta non sta per tirare il calzino, rischia seriamente di doversi attaccare al cazzo, facendo un bel balzo indietro nel tempo e trovandosi di fronte alla scelta fra partorire non volendolo, e abortire con pozioni e ferri da calza.
 

Badate bene, chi vi parla è, in linea di massima, contro l’aborto. Ma si tratta di una mia personale percezione della cosa. La decisione finale è sempre della donna, non conta molto che io personalmente pensi che l’interruzione di gravidanza sia un’opzione più che ragionevole quando c’è di mezzo la felicità e la salute psicofisica del nascituro o della madre, ma che per rimediare a un salto della quaglia finito male sia più indicata una pillola del giorno dopo (sempre avendo il culo di non beccare un farmacista obiettore, che però dovrebbe avere il dovere di darvi la pillola, quindi nel caso chiamate i carabinieri). Questo è quello che penso io, ma non mi sognerei mai di imporre il mio pensiero a qualcuno.

Io però ho anche questo problema di essere un aberrante bestia senzadio, quindi in soldoni credo che la decisione spetti alla coppia (e l’ultima parola alla madre, l’utero è suo). Esatto: anche quando la coppia non è d’accordo con me.

In effetti mi rendo conto che ho un vantaggio, dato che non mi pongo il problema di sapere quando lo Spirito Invisibile™ dell’Omino Inconoscibile™ decide di applicare la sua Volontà Imperscrutabile™ per regalare un’Anima Impalpabile™ al nascituro, che gli garantirà l’accesso al Cielo Ma Non Quello Vero Quell’Altro™ sempre a patto che il tapino segua una breve serie di regole e dettami che non mi sembra il caso di deridere proprio ora. Ma basta poco per cogliere gli evidenti LOL.

“Spirito Invisibile™, ho deciso di applicare la mia Volontà Imperscrutabile™ per regalare un Anima Impalpabile™ a quel neonato, che gli garantirà l’accesso al Cielo Ma Non Quello Vero Quell’Altro™. Vai e fai il tuo dovere: che venga al mondo il piccolo Borghezio.”

Insomma, nel fare le opportune valutazioni, tendo a fidarmi più della biologia che del giudizio di un branco di tizi che basa la bioetica su un libro scritto quando si moriva per un’influenza presa male e le case le impastavano con la merda. Quando avevano le case, perché in alcuni casi chi ha scritto il libro era ancora al livello di “quando il posto dove siamo ha esaurito le risorse, ci spostiamo”: come le capre.

rizzareCiascuno crede a quel che vuole.
Un medico può anche sfornare mille bambini perché crede che l’Omino Inconoscibile™ lo trovi cool. Può andare in giro con uno scolapasta in testa quando non è in servizio, e può fare entrambe le cose sfinendo il coniuge tutte le notti col sesso orale, per quanto mi riguarda.
Un medico ha tutto il diritto di non abortire, di non masturbarsi,  di non divorziare, di non usare contraccettivi, di non farsi trasfusioni. Con la sua vita può fare quel che vuole. Ma ha deciso di fare il medico, non l’impagliatore di sedie o il geologo.

Credo sinceramente che l’obiezione di coscienza non possa negare a un cittadino un diritto sancito dalla legge. Su legge, scienza e coscienza il codice deontologico è piuttosto chiaro. Qualunque sia l’etica che l’obiettore crede che l’Omino Inconoscibile™ possa aver dettato in sogno a un tizio morto millenni fa, tradotto da uomini di secoli fa, e proposto al pubblico da una congregazione che promuove attività di dubbio gusto, non gli dà comunque il diritto di scavalcare la legge.
Anche se capisco che sia un’abitudine.

Non so se sarà per un aborto negato in più, per un altro gay bruciato in strada, per una donna lapidata dalla folla, o un bambino inculato di troppo, ma spero che prima o poi la giustizia arrivi alla grande. Non sarà la scoppiettante, miracolosa e finora impercettibile giustizia dell’Omino Inconoscibile™, ma quella più prosaica di altri discendenti delle scimmie, che forse hanno l’anima vuota, ma in compenso iniziano ad aver piene le palle.

[M.V.]

7 risposte a "Obiedisco!"

  1. Mi ha sorpreso leggere questa frase: “Badate bene, chi vi parla è, in linea di massima, contro l’aborto”… e poi dici che va bene la pillola del giorno dopo. Non è anche questa una pratica per interrompere la gravidanza? Perché l’aborto no (dipende dal caso) e la pillola del giorno dopo sì? La cosa sta semplicemente nel fatto che, come ben dici dopo, l’utero è della donna ed è lei quella che deve decidere cosa farne.

    Ah, ma sai che se il medico andasse con uno scolapasta in testa non crederebbe nell’Omino Inconoscibile™ bensì nel Prodigioso Spaghetto Volante (Pastafarianism)?

    Basta, mi levo dalle palle.
    È sempre un gran piacere leggerti, comunque.

  2. Posso rispondere io che ho un utero e la penso allo stesso modo di Marco?
    Rispondo:
    la pillola del giorno dopo tecnicamente non induce un aborto (come la pillola Ru 486 che invece è abortiva), in quanto si tratta di quella che viene chiamata contraccezione d’emergenza.
    Il mio punto di vista è questo: se non sei nella condizione di avere un bambino, lo sai subito, cioè è difficile che resti incinta, te lo tieni, poi verso il secondo mese ti ricordi che non sei in grado di diventare genitore e allora toh, l’aborto. A meno che, appunto, non subentrino le eccezioni che per me possono essere gravi malattie del bambino, ad esempio, o l’aborto terapeutico (ma quello dovrebbe essere fatto di default per salvare la vita della mamma, se non vado errato).
    Ragion per cui preferirei anch’io ricorrere alla pillola del giorno dopo, anche perché credo sia una cosa decisamente non traumatizzante rispetto a un aborto che, se pur non vogliamo considerare la questione embrione essere vivente o ancora no, comunque rimane un intervento chirurgico delicato che io, personalmente, mi eviterei alla grandissima se possibile.

    [S.T.]

  3. Più o meno come dice Sonia.
    Sostanzialmente il mio “contro” si riferisce più ai perché che al come, nel senso che non credo che l’aborto debba essere visto come una scappatoia facile (anche perché chi c’è passato non lo descrive come una gita di piacere), la scappatoia facile già c’è ed è la contraccezione.
    La pillola del giorno dopo impedisce l’ovulazione, fatico a vederla come un aborto, a meno di non considerare anche la masturbazione un genocidio o la pillola contraccettiva un omicidio premeditato.

    Sulle religioni: il post si riferisce solo in parte al cattolicesimo (ovviamente si pensa subito a quello perché gli obiettori sono di fatto quasi tutti se non tutti cattolici), ma la frase “qualunque sia l’etica che l’obiettore crede che l’Omino Inconoscibile™ possa aver dettato in sogno a un tizio morto millenni fa, tradotto da uomini di secoli fa, e proposto al pubblico da una congregazione che promuove attività di dubbio gusto” la puoi riferire a tante religioni diverse… ok, non al pastafarianesimo, che comunque, nonostante la citazione, rimane – più che un culto – una trollata su larga scala.

    Ce l’ho in egual modo tanto con le colpe nate da singoli poi “coperti” e protetti dalla chiesa di riferimento (come la pedofilia ecclesiastica e gli scandali bancari) che con pratiche aberranti che nascono da testi religiosi (come le lapidazioni islamiche), con le discriminazioni e i crimini drammaticamente e chiaramente “umani” che vengono ammantati di divinità. Ecco che l’omofobia diventa “giusta” perché l’omosessualità è sbagliata, credeteci, lo dice il catechismo. Succede che la gara di cazzo lungo fra Allah e Vishnù renda “normale” (anziché idiota) l’escalation di rappresaglie fra musulmani e indù. Capita che la religione sia la giustificazione perfetta per una pulizia etnica (i cingalesi contro i tamil, per esempio).

    E infine, grazie della lettura assidua e dei complimenti, entrambi ricambiati.

  4. Ok, scusate, la pillola del giorno dopo non è un farmaco abortivo e sì, è un “rimedio” meno traumatico dell’aborto, su questo non ci piove.
    Ciò che intendevo con il mio commento era questo: credo che ognuno debba essere responsabile dei suoi atti e delle sue scelte, perciò nessuno dovrebbe dire “l’aborto va bene solo in questi casi ma in questi no perché è immorale o poco etico o peggio per te, ora te lo tieni”. No, si deve poter scegliere; lasciar libere le persone di decidere, nient’altro. Anche se è dopo un mese e mezzo e non le 72 ore della pillola. Ognuno poi se la vedrà con se stesso (e con i suoi perché). Ecco.
    Il problema si presenta, invece, nel momento in cui non ci sono più le opzioni tra cui scegliere – se si abolisse la 194, per esempio, e azzardo un “come potrebbe far presagire la percentuale dei medici obiettori di coscienza” – beh, non ci sarebbe neanche più libertà, a parte quella di farti rimuovere l’embrione con utensili da cucina in qualche clinica clandestina.
    Boh, sarà perché qui in Spagna il governo vuole modificare la legge sull’aborto (hanno il Vaticano addossissimo, cioè come noi), che quando ne sento parlare mi stranisco…

    Per quanto riguarda le religioni, hai già detto benissimo tutto tu.

    Cordialità a voi.

  5. Sì, certo, il mio essere “contro” l’aborto in certi casi in sostanza si riduce a “in quel caso, se ci fossi io, non lo farei”. Penso che il paragrafo successivo sia chiaro, nel senso che la vedo esattamente come te: la scelta è del singolo.

    Poi è ovvio che l’etica dipende tantissimo dal metro che usi, diciamo che quando parlo di certi argomenti tendo a motivare la mia scelta razionale dicendo che non importa quali dei adorano nel posto in cui sei nato: le cose cadono verso il basso, il fuoco è caldo, ed il sangue è rosso.

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