Ho fatto un incubo pazzesco: non c’erano più mamme che si scalmanavano come i ciccioni in corsa verso il buffet nella lotta a chi metteva per prima le foto dei figli su Facebook. Poi mi sono svegliata, mi sono connessa, e ho visto che erano tutte lì a lanciarsi sfide peggio che ad Amici, rassicurando me e i pedofili. Tant’è.
Dov’eravamo rimasti? Ecco, giusto alle donne disagio presenti sul nostro amato Facebook.
Nessuno poteva immaginare in infanzia cosa sarebbe stato di noi a trent’anni, ma una cosa era certa: nostra madre a spolpettare in cucina, con il suo fidato cucchiaione-di-legno. Sì, dai, quello che si trasformava a suo piacimento da strumento magico per cucinare ad arma illegale/rotante/effetto boomerang per menarci. Il tutto era preceduto da locuzioni falsissime tipo “vieni qui che non ti faccio niente”. E una volta scoperto il suo intrico di affermazioni tendenziose, col cazzo che ci andavamo. Così lanciava a distanza e ci beccava in fronte. Precisione tiro: 9.98. SEMPRE.
Poi un giorno siamo cresciuti, loro hanno mollato le mille trombate di Brooke e hanno conosciuto l’Internet.
In tutto questo è accaduto che i giovani hanno iniziato a cambiare smartphone come mutande, e ingenuamente si è detto alle madri: “ma’, se vuoi quello vecchio usalo tu”. E loro all’inizio: “mmmmm, ma non lo so… chi li capisce quei cosi… che me ne faccio…”.
Sei mesi dopo
Casalinghe su: Facebook, Twitter, Pagine taglio/cucito/dolci/Cristodio, Google +, Instagram, Anobii, Blog, YouTube (per seguire/fare i tutorial sulla qualunque-cazzo-di-cosa).
La cosa più atroce per la nostra vita privata? L’ingresso micidiale delle mamme/zie/nonne su Whatsapp. Vi vedo già commossi. Teniamoci per mano.
In tutto ciò, un numero imbarazzante di donne si è del tutto involuta in una specie tutta particolare e urticante, che chiameremo Kasalinga, e la sua involuzione è fatta di fasi.
1. La fase STA SCRIVENDO.
Quante volte guardiamo lo schermo e un contatto Kasalingo in chat fa questo:
sta scrivendo…
sta scrivendo…
online
ultimo ingresso 12.30
online
sta scrivendo…
ultimo ingresso 15.30
batteria scarica.
Ecco, tra il primo sta scrivendo e il messaggio vero e proprio, il tempo che intercorre ci permette comodamente di: guardare l’ultima serie di Grey’Anatomy, vedere crescere il prato, incontrare l’uomo/donna della vita, aspettare il fidanzato e farci sesso compreso di preliminari, ascoltare la Nona di Beethoven, imparare a suonare uno strumento. E alla fine cosa ci arriverà come risposta? “Ok, a dopo”. Bestemmie interiori.
2. La fase BUONGIORNO MONDO.
Quando la Kasalinga si rende conto che su Facebook ci sono più persone che a messa, viene colta da picchi euforici. Ed ecco che il primo pensiero al mattino, abbandonata la famiglia a sé stessa, è di entrare su Facebook a colpi di gattini, angioletti e padri pii, per augurare buongiorno al mondo-tutto. Disagio estremo si raggiunge con espressioni tipo BUONGIONISSIMO/NOTTISSIMA (per l’abuso di superlativi assoluti inesistenti proporrei la riapertura dell’Asinara).
3. La fase SCRITTURA A IMPATTO NEURO.
La Kasalinga sbarcata sul web, indipendentemente dal grado di scolarizzazione, inizierà a fare cose di questo tipo:
“CIAO PINUCCIA KE BELLO TROVARTI SU FB A KASA TUTTO BENE KOME STATE SALUTA TUTTI”. Ed ecco che orde di figli e nipoti, con cattolica pazienza, spiegano che i loro commenti fanno salire l’incomprensione del testo anche a Luca Giurato.
4. Fase IMPANICAMENTO DA NOTIZIA SHOCK/MEDITATE GENTE.
La kasalinga anni 80, si sa, è stata quella del cucino-tutto, compresi i piedi del tavolo, le vertebre del maiale, il sangue di unicorno. Tutto rigorosamente rosolato in 2 litri di olio. La Kasalinga vecchio stampo era quel tipo di donna che svezzava a colpi di savoiardo e bombolone: siamo tutti sfuggiti al soffocamento puerile per miracolo. Insomma, era tutto spensierato, potevamo ingerire in scioltezza l’involucro giallo della sorpresa dell’Ovetto Kinder, tubetti interi di Crystal Ball, e nessuno ci rompeva le palle. Ma una volta entrate su Facebook, le kasalinghe iniziano a urlare sopra link a caso
“IL LATTEEE, MA LO SAPETE CHE FA MALISSIMO???”
E tu che rintronato pensi: e lo scopri adesso? e ci credi pure? dopo che ci avete parcheggiato per anni sotto una vacca a colazione/merenda/frullati/frappè/prima di dormire/pure nel sonno?
5. Fase CATENE SCASSACAZZO.
Come si esalta una Kasalinga con quelle catene delle 10 persone a cui vuoi bene, nemmeno Hitler quando arrivavano i treni stracolmi di ebrei. Indescrivibile il formicolio che sale quando si legge la classica formula “MANDALO A 10 PERSONE, ANCHE A ME, SE MI VUOI BENE, E RICEVERAI TANTA FORTUNA”. No, io a te una raffica di schiaffi manderei, altro che fortuna.
In conclusione, Avido Mark, già che sei in vena di tasti e tastini inutili, qui ne servono di urgenti per le kasalinghe, che con il mezzo tecnologico ci stanno fracassando l’entusiasmo.
Tasto: buongiorno un cazzo.
Tasto: catena del cazzo.
Tasto: traduci stato.
Tasto: traduci emoticon.
Tasto: bufala.
Tasto: figura di merda.
Tasto: con Grey c’hai rotto le palle.
Tasto: foto nipote brutta-un-culo.
Sturate, gente, sturate.
[M.C.]
Il contatto casalinga che “sta scrivendo…” si esorcizza sbattendosene le palle di cosa potrebbe eventualmente volere dalla tua vita.
Ora però fate anche un post sulle mammine pancine?
Ci si può lavorare. Nove mesi di imperdibile cronaca della difficoltà.