In questi momenti di quiete dalle stragi Isis, non si sa proprio a che bandiera votarsi. Per fortuna siamo impegnati dal profondo dilemma del cosa-cazzo-facciamo-a-Capodanno, altrimenti ci sarebbe da impazzire. Tant’è.
Ogni anno, più o meno allo scoccare dell’8 dicembre, migliaia di bambini vengono sfruttati inconsapevolmente dall’isteria natalizia dei genitori. Molte coppie si riproducono appositamente tra marzo e aprile, affinché il fagotto sia sfornato e pronto all’uso per il mese dedicato all’Happy B-day di Gesù. Ed ecco che, a dicembre, la dignità dei bambini precipita ai piani interrati della catena alimentare, superati pure dagli organismi procarioti. Oramai – complici “una reflex per tutti” e il nostro amato Facebook – non si tratta più di fare l’albero e il presepe. Le creative coppie moderne si affaccendano ad addobbare l’albero, il presepe, le mensole Ikea e i figli. Insieme alle tradizionali e italiche palle colorate di ogni diametro e materiale, festoni, stelle, stalle e spolverate di brillantini (che venirvi a trovare diventa un attimo difficoltoso perché si esce da casa vostra vestiti da drag queen), oggi è d’obbligo anche l’acquisto di costumi per bimbo da Babbo Natale, elfo o, nella peggiore delle ipotesi, angioletto del presepe. Il climax del disagio si raggiunge con cappellini a punta e cerchietti a corna di renna. I copricapo, nello specifico, sono proposti sul cranio dell’infante con tutto un armamentario di fastidiosissimi campanellini, che la creatura dovrà sopportare in testa, con annesso drin drin, per tutto il tempo delle duecento foto che farà con mamma, papà, zii, zie, nonni materni, nonni paterni e parentame tutto. E poi si accusano i vaccini di generare autismo… bizzarro.
Ora. Quali sono i rischi per queste povere, innocenti creature? Innanzitutto questa è violenza contro minore, ed è inutile girarci attorno con inutili circonlocuzioni. Detto come va detto: quello che fate ai vostri bambini, poggiando su una fontanella ancora aperta un paio di corna di 30 cm o un cappello che crea irritazione cutanea solo a guardarlo, è illegale. Voi non siete coppie creative, siete dei criminali. Sappiate che nel linguaggio di nghè nghè e smorfie che vi propina mentre lo travestite da idiota, vostro figlio non si sta affatto divertendo, signori miei, ma cerca solo di sapere dove cazzo sia l’orfanatrofio più vicino per fare domanda di ammissione. Per capire un attimo cosa fate a questi bambini, proviamo un semplice esercizio di immedesimazione: siete usciti di recente dal caldo e silenzioso tepore intrauterino. Avete attraversato un tunnel stretto che vi ha condotto verso un freddo assurdo, urla isteriche e gente mai vista. All’uscita del tunnel siete stati afferrati per le gambe, un uomo dalla faccia da ebete prende la forbice e vi taglia gli alimenti, poi venite pesati, misurati, e lavati in ogni pertugio conosciuto. Dopo tutto questo trauma non richiesto, avreste solo bisogno di un po’ di meritata tranquillità. Invece, dopo qualche settimana, chi vi ha messo al mondo vi veste da cazzo di Babbo Natale per sbattervi sui social come trofeo natalizio, e il tutto senza chiedervi permesso. Vi siete immedesimati? Ecco, ma voi non v’incazzereste un pochetto?
Anche l’avido Mark sta cercando, forse inconsciamente, di porre fino a questa bruttezza infantile, mettendovi a disposizione giochetti ricreativi: il composit del vostro anno e le fotine con la spada laser di Star Wars. Ecco, divertitevi con quelli, fate i bravi e lasciate in pace i bambini, perché in questa gara del “chi ce l’ha più bello e divertente”, ci fate solo salire un profondo desiderio di sterilità universale. L’utenza tutta ringrazia, l’Unicef pure. E buone feste da Ostruzioni per l’Uso.
Sturate, gente, sturate.
[M.C.]