A’ pezzo demmerda!

collodipape

“Userò il bastone contro i preti pedofili. E cos’è il bastone per la chiesa, se non l’accoglienza ed il perdono?”
(J. Bergoglio)

Quando sui Paperi scriviamo un articolo sul papa, sulla chiesa o in generale sulla creduloneria dei cattolici o di altri religiosi, immediatamente le condivisioni calano di colpo. In generale, sentendo un po’ di affezionati, questo avviene non tanto per mancanza di accordo con quanto scritto, ma per quieto vivere: per evitare che parenti e amici cattolici se la prendano, oppure per evitare flame sulla propria bacheca.

Perché, si chiedono molti, rigirare il coltello nella piaga? Dal mio punto di vista è semplice: perché questi rigirano il cazzo in culo ai bambini. E fategli rodere la coscienza, ai vostri contatti cattolici che sono fieramente cattolici solo sulle cose convenienti, madonna incoerente!

Vedete, io eviterei anche di riparlare dei preti pedofili e di come la chiesa stia gestendo la cosa un po’ così…

acazzodicane

ma non ce la faccio proprio. Recentemente, dopo l’arresto dell’ennesimo prete pedofilo coperto da un vescovo, sta ri-circolando un articolo dell’anno scorso, quello in cui Bagnasco si produce in una supercazzola degna del miglior Mascetti per dire che insomma, la legge italiana non obbliga nessuno a denunciare un’altra persona, e la parola di dio impone di adempiere prima agli obblighi morali e poi a quelli giuridici, e comunque c’è sempre la privacy delle vittime da tutelare, e quindi i preti non sono costretti a denunciare gli abusi sessuali sui minori.

machedavero

Voglio dire, che cazzo di motivazione è? E’ vero, in Italia non c’è l’obbligo di denuncia per i cittadini. Ma voi, uno che sa che è stato commesso uno stupro ai danni di un minore e sta zitto, come lo chiamate? E, pensate, questo è pure uno che pretende di dirvi cosa dovete o non dovete fare, cosa è giusto e cosa è sbagliato. Davvero, come lo chiamate? Se lo vedete per strada, non vi sgorga dal cuore un liberatorio “A’ pezzo demmerda!”?
Io non solo lo chiamo: se si avvicina troppo gli mollo pure due sberle. Ma forti, che brucino come la vergogna che dovrebbe provare.

Ha detto, Bagnasco: “Bisogna essere molto attenti affinché noi sacerdoti, noi vescovi non andiamo a mancare gravemente di rispetto alla privacy, alla discrezione alla riservatezza e anche ai drammi di vittime che non vogliano essere messe in piazza, brutalmente parlando.”

Ma che cazzo dici? Una denuncia non lede nessuna privacy. Che il bastardo che t’ha inculato il figlio finisca in galera è il minimo, che cazzo c’entra la privacy? Non è la denuncia a mettere in piazza il dolore. Anche e soprattutto se la famiglia è spaventata, confusa, bisogna che qualcuno ne tuteli i diritti.

haterMa no, dio non vuole: se dio permette che i suoi schiavetti s’intrattengano coi culi dei bambini ci sarà un motivo, e con la giustizia dello Stato ci si collabora “secondo morale”. E così si continua: i cattolici continueranno a difendere l’indifendibile, incazzandosi come belve per le nostre bestemmie, piantando i piedi sulla tastiera per sbrodolare merda su omosessualità, aborto, eutanasia e fecondazione assistita, condannando più l’amore gay delle porcate dello IOR, osteggiando più la blasfemia della pedofilia. E noi paperi continueremo a dire che fanno schifo al cazzo.

E continueremo a farlo anche se non condividete, perché lo capiamo, si agisce non secondo il senso di giustizia, ma per il quieto vivere, per non disturbare, per non far crollare il mondo. Si agisce seguendo, quale che sia, la propria morale.

[M.V.]

PS: il testo integrale del CEI lo trovate qui.

4 risposte a "A’ pezzo demmerda!"

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