Coprofagia o Babbo Natale?

Lo dice papa Francesco.

Dice che i mass media non dovrebbero alimentare la coprofagia della gente. A fargli ingoiare stronzate bastano lui e la sua chiesa.

‘Sta cosa della religione che pretende esclusiva su tutto sta diventando davvero un problema se vuol calpestare i piedi pure ai suoi maggiori sostenitori: i mezzi d’informazione o, come li definisce lui (e qualche milione di complottisti della domenica) di disinformazione.

Visto da qui sembra Godzilla che urla in faccia a King Kong, mentre noi si aspetta che decidano chi debba divorarci.

Poi però leggiamo le parole di Francesco e capiamo che si tratta di un messaggio in stile “padrino” con cui fa intendere che “non è il caso” che si continui a parlare di vicende passate di persone che hanno diritto di rifarsi una reputazione. Per fare un esempio potremmo fantasticare sulla situazione di un qualche individuo in abito talare che abbia stuprato bambini e che rischi di vedersi perseguitato dalla stampa, rendendo così difficile il suo reinserimento nel successivo oratorio di periferia.

Insomma, il rischio della calunnia è alto, come è alto il rischio che a seguito di quella si generi una linea di odio nei confronti di persone comunque sfuggite alla condanna legale, mentre, come ci insegnano i testi sacri, bisogna odiare solo gente oggettivamente colpevole di essere straniera, donna, frocia, non credente, miscredente…

Ma non siamo qui per denigrare la religione e i suoi insegnamenti, che comunque ci hanno accompagnato fino a dove siamo. Piuttosto siamo qui per ricordare che aprire la porta all’assurdo è un’idea molto romantica ma ancor più pericolosa se la porta non è quella di un artista in una massa di savi, bensì quella della massa stessa. In questo caso non rimane che all’artista di immaginare un mondo senza assurdità.

Un mondo in cui non dobbiamo ingoiare merda di continuo solo perché la massa ha troppa paura per guardare in faccia la miseria dell’esistenza ed è troppo pigra per riuscire a trasformare quella miseria in una folgore di splendida vita.

Certo, scrivo così perché in fondo qui la coprofagia è diluita dalla cucina mediterranea, perché la religione la assecondano tutti ma non la segue nessuno, perché non siamo sotto una stretta legge religiosa come accade altrove. Ma questo non dovrebbe far altro che illuminarci su quale sia la strada, tanto più luminosa quanto più distante dall’assurdo.

E se proprio, almeno scegliamo, che so, io terrei Babbo Natale.

 

[D.C.]

 

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